Caro «iTrevigliesi»,
segnalo una curiosa iniziativa successa sabato 16 febbraio 2013 in piazza Manara.
Un nutrito corteo di pupazzi degli ovetti di cioccolato ha sfilato lontano dai gazebo dei partiti, sui gradini della chiesa.
Rappresentano alcuni cittadini, alcuni Trevigliesi, ecco tutto. E manifestano in piazza. Da soli. Non c’è un movimento, un partito, niente. Solo persone. Hanno dei cartelli: “Lotta dura per l’aria pura”, “W la giornata ecologica” “Mi batto per l’aria” e altri ancora. Ma perché? Perché forse nessuno lo nota, ma il cartellone luminoso comunale ogni giorno ci ricorda che la soglia del limite polveri sottili è a 50. E a Treviglio è invece costantemente superiore. Non vi manca l’aria?
E dire che Treviglio era (o è ancora, chissà) una delle 37 città della bergamasca che nel 2010 (e nel 2011?) hanno aderito al “Patto per l’aria”, una bella promessa di impegnarsi contro l’inquinamento. Certo, la riduzione di un’ora della durata giornaliera di attivazione impianti termici è utile, ma a quanto pare non basta. Sarebbe bello vedere il valore delle polveri sottili diminuire e diminuire.
Ora è inverno, fa freddino, ma in primavera ci piacerebbe rivedere le Giornate ecologiche, ad esempio.
Perchè forse i Trevigliesi non si sono accorti neanche di questo, ma Treviglio la si attraversa in una mezz’ora a piedi. Dalla Zona Nord alla stazione Centrale son 3 km. Dal Pellicano a viale Cesare Battisti neanche 2. C’è chi evita di frequentare il centro perchè è loooontano, perché è vuoto, perché ci sono gli immigrati (vivaddio!), perché non c’è parcheggio, perché io a piedi non ci vado. Ci sono quelli che odiano la Giornata ecologica perché non possono usare la macchina. E si lamentano. E allora il blocco del traffico sparisce. Forse però queste sono persone che neanche meritano di essere accontentate. Perché poi tanto a Treviglio non “scendono” lo stesso, per i motivi di cui sopra. Nella nostra città gni giorno, ci sono persone che non “scendono” in centro, ma che semplicemente ci “vanno”, perché per loro è normale andarci, per la spesa, per passeggiare, per chiacchierare, per guardare i negozi, per viverla.
Si è stufi di sentir dire: io in centro non vado perché non c’è nessuno. Nessuno va in centro perché non c’è nessuno. Furbi, complimenti.
E se dei banali pupazzetti si sono accorti di questi controsensi, di quest’assurdità, siamo certi che i Trevigliesi non saranno da meno di quegli omini di plastica, se ci saranno occasioni per vivere positivamente la propria città. A Treviglio manca l’aria, in tutti i sensi.
Possiamo farci una bella boccata di polveri sottili e guidare per mezz’ora in circonvallazione cercando parcheggio.
Oppure possiamo uscire di casa e attraversare a piedi Treviglio in 10 minuti, incontrando gente, camminando, respirando, stando bene.
Che di passeggiata o bicicletta non è mai morto nessuno.
(e–mail firmata)