Bonifica Baslini: tutto fermo. Segnalazione alla Procura della Repubblica

Baslini-areaL’ipotesi di reato è la interruzione del procedimento di bonifica ambientale in violazione dell’art. 257 del Decreto Legislativo 152/2006. La segnalazione è partita dall’Ufficio Ambiente a firma del dirigente, arch. Assolari il 9 gennaio, accompagnata da una corposa documentazione che ripercorre la storia infinita della bonifica in capo alla società Habita srl, proprietaria dell’area e del progetto edilizio megagalattico che dovrebbe sorgerci sopra. Ma questa è storia futura, se mai continuerà, visti i problemi attuali, finanziari e non, dei titolari.

Per quel che interessa i cittadini, a parte il paesaggio postbellico da area abbandonata e derelitta che si è creato proprio all’ingresso della città, il “tutto fermo” più problematico non è quello edilizio.

Perché, a un anno dall’ok alla variante dell’analisi di rischio e al progetto di bonifica, per l’inquinamento del terreno non è stato fatto nulla, e la barriera idraulica funziona male e meno del dovuto. La portata d’acqua cavata fuori dalle pompe è infatti la metà di quella autorizzata (195 litri al secondo): vuol dire che gli inquinanti della falda interna alla Baslini non vengono emunti insieme con l’acqua. Significa che vanno a valle, verso il pozzo idropotabile di via Calvenzano e poi più giù, minacciando la falda negli strati profondi. Non parliamo di robetta, ma di arsenico e di tetracloroetilene. Il primo in classe 1 (cancerogeno per l’uomo), il secondo il classe 2A (probabili cancerogeni per l’uomo).

Tutte cose note, contro le quali la barriera idraulica è utile se funziona a pieno ritmo e non a metà come oggi.

Niente di fatto nemmeno per lo spostamento del riale Ricola, necessario per evitare eventuali esondazioni nell’area di scavo, con gli inquinanti che se ne andrebbero a spasso.

Dopo la segnalazione, alla Procura il compito di valutare se violazione c’è stata, con le conseguenze operative del caso. Con quali tempi e con quali esiti non si sa.

La sensazione è che la bonifica Baslini non sia in cima alle priorità e alle emergenze della società Habita. Ma alle nostre sì.

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