“Non ci sono garantiti nemmeno i diritti che si hanno in una assemblea condominiale!”

consiglio-comunaleQuesta la sintesi dell’esperienza che abbiamo avuto in Consiglio comunale durante l’iter di presentazione del Bilancio di previsione. Ecco i fatti.

Il Bilancio di previsione 2014 viene approvato dalla Giunta il giorno 26 marzo u.s.

Viene depositato il 7 aprile e consegnato in copia ai Consiglieri comunali l’8 aprile, in occasione della presentazione (si fa per dire) del bilancio stesso. Sull’Albo pretorio viene pubblicato il 3 aprile il documento approvato dalla Giunta il 26 marzo, dopo otto giorni.

Questo per chiarire che fino a ieri i Consiglieri comunali non hanno avuto modo di conoscere quello che è il documento fondamentale di programmazione di una qualsiasi amministrazione.

Veniamo alla sera del Consiglio: contrariamente alla norma, nessun assessore (tranne quello al Bilancio) ha detto una parola sulla propria azione amministrativa. Buio totale e silenzio assoluto. “Se volete, ci sono le relazioncine allegate al Bilancio”. Inutile abbozzare domande, perché l’ordine di scuderia era plateale: stasera niente domande e niente risposte. La presentazione del Bilancio è finita qua. Per la prima volta nella storia del Consiglio comunale di Treviglio la Giunta non ha voluto aprire bocca sulle proprie previsioni specifiche.

Siamo stati poi informati del fatto che si potranno fare domande sul bilancio (non presentato!) in Commissione, presenti gli assessori, il giorno 10 e 15 aprile; le eventuali proposte di modifica (i cosiddetti “emendamenti”) devono essere presentati entro… il 14. Cioè prima del completamento della presentazione. Della serie: fate pure le proposte di modifica sul bilancio… ma al buio, tanto ve le bocciamo d’ufficio.

Ci hanno dato quasi due risme di carta da leggere in tempi ristrettissimi tra documenti del Bilancio preventivo e consuntivo (vanno in votazione rispettivamente il 29 e il 30 aprile). Rifiutandosi di illustrarli come si fa in tutte le sedi, come si è sempre fatto a Treviglio, e come si fa anche nelle assemblee di condominio.

Non si è mai visto un comportamento di questo genere. Si confonde l’efficienza con la prepotenza. La sensazione è che per Beppe Pezzoni e la sua Giunta la democrazia e il rispetto dei diritti degli altri — che sono stati eletti in Consiglio né più né meno dei consiglieri di maggioranza — siano solo una pratica noiosa. Se si può evitare, meglio.

E infatti li evitano.

Ariella Borghi, Simona Bussinì, Francesco Lingiardi, Daniela Ciocca,
consiglieri comunali.

 

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