E il patrimonio di case comunali diminuisce.
Vale € 707.687,00 il palazzo di proprietà comunale di via XX Settembre, quasi di fronte alla caserma dei Carabinieri. Qualcuno ci abita ancora, ma il blocco è già sul mercato. Il 10 di aprile alle ore 10:00 si terrà l’asta pubblica, con il sistema delle offerte segrete in busta chiusa. L’edificio, compresa il retrostante blocco dei garage, sarà aggiudicato anche in presenza di un solo offerente che abbia versato la cauzione richiesta (2% del valore, circa 14.153 euro) e abbia protocollato la sua offerta entro le ore 12 del giorno precedente l’asta. Basta una sola offerta, magari di qualche centinaio di Euro superiore al prezzo a base d’asta. È già capitato. Può ricapitare.
Tempi rapidi e un po’ risicati. E fretta di incassare.
Come la pensiamo l’abbiamo già detto: la stima tecnica comunale è un elenco di “ammalorati” (l’intonaco, gli infissi ecc.) e di inadeguatezze (le basculanti delle autorimesse, non c’è l’ascensore e i piani sono 4…) che portano il valore a poco più di € 700.000 e giustificano la non economicità della ristrutturazione. Questione di punti di vista, anzi, di scelte amministrative. Spendendone invece altrettanti, il Comune avrebbe potuto riqualificare l’edificio, ristrutturarlo diminuendo le pezzature degli appartamenti, mantenendo anzi incrementando la disponibilità di abitazioni di edilizia residenziale pubblica. La scelta è andata da un’altra parte: fare cassa. Quella che non si è voluta fare, invece, con le botte di rinuncia ad incassare oneri urbanizzativi in zona Bollone (convenzione scuola San Martino) e alla Geromina (convenzione Blister).