Quando i Sindaci ci mettono di tasca propria
In tempi di critica contro la casta e contro la politica in generale, in tempi di magra, di bilanci in rosso, di scelte amletiche tra tagliare i servizi o aumentare le tasse, è degno di nota ciò che alcuni Sindaci hanno saputo fare.
Il Sindaco di Sefro (Macerata – 446 abitanti) e quella di Marano Vicentino (9.800 abitanti) hanno rinunciato per intero all’indennità di Sindaco. Nel primo caso con i soldi risparmiati il Comune pagherà il trasporto e la mensa agli undici bambini frequentanti il piccolo asilo di montagna altrimenti destinato alla chiusura. Nel secondo caso la cifra mensile, pari a € 775, verrà destinata a progetti di promozione del territorio che altrimenti non sarebbero mai stati realizzati. I Sindaci e tutta la giunta di Zané (6.600 abitanti) e di Sarcedo (9.800 abitanti), entrambi Comuni del vicentino, si sono ridotti le indennità per tutta la durata del loro mandato, creando così un “tesoretto” di qualche decina di migliaia di Euro: € 75.000 nel primo caso e € 67.000 nel secondo (in cinque anni), con cui faranno fronte a spese sociali che altrimenti non sarebbero state sostenute. Lo stesso, Sindaco e assessori di Thiene (23.400 abitanti, sempre in provincia di Vicenza!) si sono ridotti le indennità del 20%.
Poca cosa?
Direi proprio di no. Innanzitutto una bella lezione di servizio alla comunità e di etica, capace di far tornare la fiducia nella politica e nei politici.
Secondariamente, anche trattandosi di qualche decina di migliaia di Euro, questo ha permesso la realizzazione di progetti che sarebbero altrimenti rimasti nel cassetto.
Fra poco meno di due anni, nella primavera del 2016, ci saranno le elezioni amministrative a Treviglio. Ci piacerebbe che nei programmi dei singoli candidati ci fosse un impegno a non vedere il proprio reddito (laddove già consistente) incrementato in virtù dell’indennità di funzione, perché le risorse del Comune possano rimanere a disposizione del bene comune.
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