“Troppe case senza gente, troppa gente senza casa!” appare da tempo su uno dei muri in zona via Redipuglia appena oltre il sottopasso ferroviario. Chissà quanti di noi lo avranno letto, riflettuto sulla frase in nero, valutata la scritta in rosso.
Per noi uno stimolo per ritornare su un argomento più volte affrontato da iTrevigliesi e all’ordine del giorno viste le decisioni del Governo nazionale in materia di sfratti (e l’appello degli assessori comunali delle grandi città per mantenere il blocco degli sfratti nel rinnovato nel decreto Milleproroghe) e i fatti di cronaca trevigliese recente (una famiglia con tre ragazzi è stata sfrattata da un appartamento di via Redipuglia 4 di proprietà di un’agenzia immobiliare dopo che il capofamiglia, perso il lavoro, non è più stato in grado di far fronte ai pagamenti).
Oltre 70 mila sono state le sentenze di sfratto in Italia alla fine dello scorso anno.
Capisco che si debba tenere insieme il diritto ad avere una casa con il diritto ad un giusto riconoscimento economico per i proprietari. È del tutto ragionevole che non possono essere questi ultimi privati (proprietari di case) a farsi carico dei problemi di altri privati (in ricerca di una abitazione a prezzi contenuti o, in una fase transitoria, senza possibilità di pagare). Ma il problema rimane ed è grave se non hai un tetto sopra la testa.
Quale può essere la risposta di un’amministrazione comunale alla necessità abitativa?
Penso fronteggiare le urgenze, programmare e favorire la costruzione di case di edilizia popolare e magari usare in modo opportuno la leva fiscale per creare un equilibrio tra chi ha molto e non lo usa e chi ha bisogno e non trova risposta.
E l’amministrazione Pezzoni come si sta muovendo?
Sulle urgenze (vedi caso di sfratto segnalato) ritengo si sia mossa correttamente per trovare in tempi stretti una soluzione dignitosa per la famiglia coinvolta. In questo caso non con sue risorse ma attraverso la disponibilità di Sirio.
Sulla programmazione Pezzoni procede in senso opposto. Basterebbe considerare quanto è emerso a partire dalla vicenda che vede coinvolto il consigliere Francesco Giussani della Lega Nord relativamente alla riduzione della percentuale di edilizia convenzionata sui suoi terreni.
Sul patrimonio abitativo l’attuale Giunta è a mio avviso incomprensibile.
Lo scorso anno ha venduto 11 appartamenti comunali in via XX Settembre per circa € 672.000 e 8 appartamenti in via Redipuglia per circa € 184.000 (proprio € 23.000 ad appartamento come un box in piazza Setti). Ha incamerato € 856.000 reinvestiti come? Per ristrutturare altre case popolari? Non pare al momento.
E contemporaneamente il Comune paga da anni alloggi a privati spendendo € 69.000 all’anno:
Ragione sociale | Sede legale | Destinazione d’uso | Ubicazione | Importo canone annuo |
Rizzi Costruzioni Srl | Brescia | Alloggi ERP | via delle Farnie | € 9.450,00 |
Cooperativa Di Vittorio | Treviglio | Alloggi ERP | via Guardazocca | € 8.953,67 |
Cooperativa Di Vittorio | Treviglio | Alloggi ERP | via Fabris | € 9.000,00 |
Adelaide Srl | Treviglio | Alloggi di emergenza abitativa | via Torta | € 42.000,00 |
Ma che senso ha?
Ma anziché spendere € 69.000 ogni anno per canoni di locazione non conveniva usare i soldi per una ristrutturazione di case già di proprietà comunale evitando di ridurne il numero?