Indignarsi non basta

pezzoni66Sabato 4 aprile in biblioteca (sala quasi piena) Sergio Rizzo ha presentato il suo libro che racconta di un po’ di sconvolgenti situazioni del nostro paese.

Cose al limite della immaginazione, dal consigliere regionale che percepisce una pensione di 3.800 € al mese avendo partecipato solamente all’ultima riunione del consiglio stesso come subentrante nel ruolo ad altro consigliere arrestato per corruzione e il cui arresto aveva portato allo scioglimento del consiglio, al fatto che in Italia abbiamo un numero di generali pari alla metà di quelli degli Stati Uniti (!!!); dal numero di persone con incarichi retribuiti delle varie regioni italiane che formano un esercito di dipendenti pari a 10 volte quello dei dipendenti del Parlamento, allo stipendio di fine carriera di uno stenografo della Camera più o meno pari a quello del re di Spagna!

Ma quello che più mi ha colpito è il senso di impotenza che emergeva nella sala: nonostante la continua sottolineatura da parte dell’autore che i politici e gli amministratori “non sono tutti uguali” non emergeva né una proposta né una speranza sul ché fare. Anzi quando con coraggio un giovane dalla sala diceva che la colpa è anche nostra perché siamo noi che abbiamo scelto e votato i nostri governanti e la risposta del relatore è stata che proprio noi dobbiamo di volta in volta guardare in faccia chi votiamo e scegliere progetto e onestà, io mi sono domandato però come fare se ad esempio le liste dei candidati al Parlamento saranno nella prossima legge elettorale “Italicum” liste bloccate con i nomi scelti dai partiti!

Io credo comunque che non dobbiamo abbandonare l’impegno e l’attenzione. Quando perplessi ci domandiamo perché “buttare “ tutti quei soldi in opere pubbliche inutili (vicino a noi la Brebemi, o ancora più vicino piazza Setti) o perché in Italia esistano 50.000 Enti Pubblici (ciascuno con il proprio presidente, consiglio di amministrazione e staff dirigenziale che, con stima per quanto prudente, costano mediamente 10.000 € mese e quindi con facile moltiplicazione al minimo 6 miliardi di € all’anno di soli stipendi dei vertici) dobbiamo risponderci non sono tutti uguali e nel nostro piccolo scegliere.

Una nota di “colore”, alla presentazione ha partecipato tra il pubblico il nostro Sindaco e, mi è sembrato, che spesso sottolineasse con sorrisi di approvazione quanto denunciava Sergio Rizzo dal palco. Anche quando questi indicava in nepotismo e concentrazione nelle mani sempre degli stessi una delle cause del disastro. Ma questa non è un po’ la realtà del nostro comune? Se un segretario comunale si dimette, è proprio necessario poi riassumere lui? Se si crea una società di gestione comunale (STU) è necessario che il presidente sia l’assessore ai lavori pubblici? Ci può “tranquillizzare” il nostro Sindaco che, a partire da lui, nessuno accumula doppi, tripli e ancor più incarichi pubblici e simili?

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