Italicum. Non possiamo stare sereni

cameraRecenti statistiche danno in oltre 1600 il numero dei disoccupati in cerca di attività nel comune di Treviglio.

Tenuto conto che questo è il numero ufficiale degli iscritti al registro, si può pensare ad un numero ancora maggiore di disoccupati e ancora più grande con l’aggiunta dei sottooccupati. E a Treviglio va forse un po’ meglio che nel resto del paese.

Questo dato indica quale dovrebbe essere la priorità della politica dei partiti e del governo, invece leggiamo solo messaggi di invito all’ottimismo puntualmente smentiti dai numeri  (come le trionfanti dichiarazioni del ministro Poletti sull’effetto del jobs act smentite dai numeri dell’Istat).

Invece da settimane sentiamo parlare solo di Italicum la nuova legge elettorale che sostituisce il Porcellum.

La legge elettorale è una cosa importante e quindi è corretto dedicarle il tempo necessario ma diversa è l’urgenza (se è vero che servirà come dice Renzi nel 2018!).

Alcune considerazioni  sull’Italicum, nel  merito e nel metodo, andando per punti in modo da essere il più possibile sintetico:

1)      Il Porcellum è stato dichiarato incostituzionale perché non consentiva ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti; chi può sinceramente dire che l’Italicum lo faccia? Non uno dei rappresentanti dell’opposizione (numericamente contingentati per consentire una più facile governabilità) sarà diverso dai capilista scelti dai partiti e tra quelli della maggioranza quasi la metà avrà la stessa provenienza. Quindi  molto ma molto di più della metà del Parlamento sarà scelto dai partiti (e questo checchè ne dica la ministra Boschi non è ciò che vogliono gli italiani).

2)      Il presidente Renzi, qualche tempo fa, per giustificare i suoi accordi con Berlusconi ci diceva che sulle grandi leggi costituzionali ed elettorali è necessario trovare (sottolineo trovare) la più ampia condivisione: l’Italicum è approvato con il solo voto dei parlamentari della maggioranza e neanche tutti!

3)      L’Italicum, dopo che Renzi ha sostituito i rappresentanti del PD nella commissione parlamentare a lui non graditi (proprio così, tu non la pensi come me e io ti caccio!) è approvato grazie all’uso del voto di fiducia. Domanda: ma la legge elettorale cosa c’entra con la fiducia al programma di governo?

Rivolgo una domanda a tutti coloro che sono sinceramente progressisti e democratici: se questo comportamento lo avesse tenuto Berlusconi durante il suo governo, cosa avremmo pensato, detto e fatto? Credetemi non vuole essere provocatoria, è una domanda seria cui tentare di rispondere,  almeno  nel proprio intimo.

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