Foro Boario. Immaginarne un futuro diverso è possibile

972_ForoBoario_ProgettoImmaginate un grande parco alberato, attraversato da un piccolo ruscello che termina in un laghetto, al centro del quale sta un gazebo in ferro battuto che può ospitare una piccola band e che può diventare un palcoscenico improvvisato ad uso pubblico. A confine del laghetto, un grande spiazzo in terra battuta per gli spettatori e i ballerini. Attraverso sentieri, incontrando fontane, piante e cespugli si raggiungono campi da bocce e due strutture, tecnologicamente evolute, in vetro e pannelli fotovoltaici.

Una è una serra capace di ospitare progetti e laboratori sperimentali di coltivazioni aeroponiche/idroponiche per produzione intensiva di prodotti da orto in carenza di terreno, durante l’intero anno e indipendentemente dal clima. La seconda, in vetro e frangisole, con copertura a forma di grande “tendone da fiera”, contiene una grande hall luminosa su cui affacciano un ristorante, un caffè letterario, un centro culturale con biblioteca dedicata e specializzata in agricoltura sostenibile e sperimentale, una emeroteca, una ludoteca, un centro diurno per anziani, uffici e servizi di gestione del complesso.

Al confine est, altre serre della stessa tipologia, ammodernate e rese tecnologicamente capaci di produrre cibo a km zero. Nelle serre, insieme agli specialisti, molti studenti di agraria che apprendono sul campo un nuovo sapere su sistemi efficaci di produzione del cibo che verrà poi consumato dalla popolazione, senza alcuna spesa di trasporto, senza inquinare e senza produrre anidride carbonica.

L’acqua, elemento base del progetto, arriva abbondante dalla roggia che scorre a margine dell’area e, grazie ad un processo naturale, a cielo aperto, percorre l’area contribuendo alla mitigazione del microclima, viene depurata attraversando piante acquatiche e minerali “specifici” e, infine, è usata nelle serre e per l’irrigazione.

Tutto questo è possibile, non solo nel mondo dell’immaginazione, ma qui, a casa nostra, nell’area dell’ex Foro boario. Ve lo abbiamo anticipato nei manifesti affissi in città nei giorni scorsi e nel numero di giugno de «iTrevigliesi» che avete ricevuto a casa.

È possibile pensare un progetto che faccia interagire in modo intelligente le caratteristiche produttive presenti sul territorio, ciò che esiste già intorno all’area, (le aree sportive e gli istituti scolastici), con un sistema di bisogni e di richieste del mercato contemporaneo e futuro (richiesta di produzione intensiva di cibo a fronte della diminuzione del suolo coltivabile).

È possibile progettare un sistema integrato che si autosostiene e garantisce benessere ambientale–sociale e nel contempo diviene volano economico–produttivo per il territorio.

È possibile sfidare il “pensiero unico” economico (che nutre se stesso ripetendo sempre lo stesso modello consumistico) con un sistema di piccoli pensieri costruttivi e creativi che aprono orizzonti nuovi e praticabili.

È possibile realizzare tutto questo grazie a finanziamenti pubblici (europei, nazionali, regionali) e co–finanziamenti privati, in un partenariato concretizzabile, efficace ed economicamente sostenibile. Sotto il patrocinio del mondo istituzionale e del sistema universitario, della ricerca e di altri attori sensibili ad un approccio ecologico in chiave innovativa.

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