Sulla sua pagina facebook il Sindaco Pezzoni commenta:
Mi scrive questa mattina il responsabile del servizio finanziario del Comune di Treviglio:
“… ho provveduto a pagare tutti i fornitori per fatture imputate a spesa di investimento (tranne le ultimissime liquidazioni), arrivando ad un totale di pagamenti di titolo secondo intorno ai 7,2 mil. di euro”.
Una buona gestione del bilancio, pur in tempi di così grande crisi per la finanza pubblica; tante opere programmate, realizzate e completamente pagate alle imprese che le hanno realizzate.
Sono davvero contento per quello che stiamo facendo e per come lo stiamo facendo.
Una prima considerazione.
Sconcerta un po’ sapere che viene rimarcato come eccezionale quello che dovrebbe essere normale: pagare chi lavora. Ma se un ammistratore si dà gli obiettivi che vuole, deve pretendere anche che a noi resti solo la possibilità di valutarlo rispetto a quegli stessi obiettivi o possiamo allargare le considerazioni?
Qualcuno di voi rimarca agli amici che lui paga tutte le volte che fa la spesa in un negozio?
Una seconda più seria considerazione.
Il Sindaco Pezzoni ha rimarcato in più occasioni che i trasferimenti dallo Stato diminuiscono e che le tasse ai cittadini sono rimaste immutate. Da dove sarà uscita tutta questa liquidità per le tante opere programmate, realizzate e pagate?
C’è proprio da essere contenti per quello che stanno facendo e per come lo stanno facendo?
Dovesse muoversi una flebile critica, sarebbe mal riposte?
Le opere sono molte. Concordo.
Un po’ di bei soldini lasciati dalla Giunta precedente, un consistente aiuto da RFI (sottopassi ferroviari, pista ciclabile della Baslini), l’IMU ristabilita, la borsa della spesa nella mani di un unico assessore (quello ai lavori pubblici) a fare quel che è elettoralmente più proficuo.
Un mix di determinazione, fortuna ed un uso mirato dei soldi disponibili. Solo questo?
Non credo. Nonostante la serie di fortunati eventi l’azione del Sindaco è andata oltre.
Il fatto che Pezzoni sia contento ci rende felici, ma ci corre l’obbligo di segnalare che se ha fatto tante opere e ha speso tanto, i soldi non li ha potuti inventare, altrimenti sarebbe un mago.
Se hai pochi soldi ma te ne servono molti per le tue spese, allora o ti indebiti o li recuperi vendendo qualcosa. Ed è quello che è successo anche se da questa Amministrazione non viene messo in evidenza. Anzi…
Qualcuno si ricorda che le entrate di molti dei parcheggi a pagamento non entrano più fino al 2050 per finanziare, attraverso la STU, i lavori di piazza Setti?
E l’impegno, con una rata di 105.000 Euro fino al 2035, per la ristrutturazione dell’ex Tribunale?
E l’ampliamento del cimitero con un mutuo di 1.680.000 Euro con rate fino al 2035?
E la vendita di Foro Boario (dove ci ostiniamo a credere che si possa fare marcia indietro) a quasi 1 milione di Euro in meno rispetto al suo valore stimato dalla stessa Giunta in carica?
E la vendita di case popolari, perse per sempre (e non vale il fatto che si sono usati i soldi delle case vendute in via XX Settembre per ristrutturare altri alloggi comunali perchè è come togliere la bicicletta ad un figlio per mettere il cambio Shimano sulla bicicletta dell’altro figlio)?
E la vendita di terreni, diritti di superficie?
E la vendita dello stabile della farmacia della zona Nord?
Se il criterio fosse solo il numero delle opere, allora ogni giunta potrebbe fare fuochi di artificio impegnando, nelle diverse forme, tutti i bilanci fino al 2100. Ma ne trarremmo un giudizo positivo?