Buongiorno,
ho letto nell’ultima newsletter l’articolo “A Treviglio non abbiamo il mare” e concordo pienamente con lo sdegno e le perplessità per quanto accaduto.
Ho visto passando in viale Filagno il vuoto lasciato dalla soppressione degli alberi e mi ha procurato una sottile sofferenza. Quegli alberi mi hanno fatto compagnia per 20 anni perché ho abitato fino al 1978 nella portineria della villa Messaggi che si affacciava a quella parte di viale. Viale Filagno, il viale delle fosse, perché su entrambi i lati c’erano e ci sono ancora ultimo retaggio delle mura che cingevano il borgo medioevale. Poi alla fine degli anni 60 la copertura della parte esterna e il quasi immediato utilizzo come parcheggio con la conseguente perdita della tranquillità da parte dei residenti. Ora cominciano a sparire anche gli alberi. Se non sbaglio gli alberi, almeno quelli del viale Partigiano erano stati piantati per ricordare i caduti trevigliesi nella prima guerra mondiale; ogni albero aveva una targhetta con il nome del caduto. Almeno per rispetto dei caduti l’amministrazione comunale dovrebbe ripiantumare al più presto.
Cordialmente
Claudio Boccardi