Chi tocca muore!

Qualche giorno fa mi sono imbattuto nella tavola che mappa Treviglio rispetto all’uso del suolo distinguendo le aree dedicate ai seminativi (colorate di giallo) e prato (colorate di verde).
Tutto sommato ancora una discreta cintura di protezione attorno alla città considerando la zona produttiva del nord Italia nella quale ci troviamo.

Tavola1_verde

 

 

 

 

 

 

Realizzo che abito sull’asse Milano-Brescia e in una zona inquinata quanto basta ma mi ‘commuove’ vedere il verde dentro. Sarà per l’origine contadina, sarà perchè da generazioni la mia famiglia abita nelle varie  periferie di Treviglio ma mi sento di dover fare qualcosa perchè non ne manchi un metro quadro quando passeremo questa città alla generazione successiva.

Certo abbiamo molto meno verde rispetto al 1903 dove poco più del Centro storico era abitato:

Tavola3_1903

 

 

 

 

 

e ancora meno verde rispetto al 1800 quando ancora mura e fossato circondavano il nucleo centrale:

Tavola2_1800

 

 

 

 

 

Ma sappiamo che il tempo non passa invano, che l’uomo ci mette del suo.
E poi con gli svantaggi ci sono anche alcuni vantaggi come la facilità dei trasporti e la presenza di tanti servizi. Mi convinco che non possiamo lamentarci continuamente di quanto abbiamo e, in fondo, siamo riusciti a scavalcare il millennio in condizioni ancora dignitose.

Poi, persone più esperte ed aggiornate di me, mi hanno mostrato la tavola che comprende ciò che è stato fatto e quel che è stato disegnato sui poco più di 31kmq di Treviglio. Parlo della BreBeMi già costruita, della interconnessione tra BreBeMi e A4 (detta Treviglio-Bergamo anche se a Bergamo non arriva) oggetto di variazioni nelle dimensioni e nel budget in questi anni e la ipotetica Tangenziale Est richiamata ogni tanto da qualcuno che secondo me ha in odio la terra dove vive. Le ultime due, per ora e per fortuna, sono solo sulla carta.

Con questi tre innesti il quadro cambia decisamente:

Tavola4_PGT

 

 

 

 

 

 

Strade in ogni dove (in blu la BreBeMi, in viola la Treviglio-Bergamo, in rosso la Tangenziale Est) come coltelli a tagliare la campagna rimasta attorno alla città.
Io lo chiamo disastro.
Voi fate le vostre valutazioni e credo vi basti fare un giro (meglio in bicicletta o a piedi) nella parte sud, attorno al tracciato della BreBeMi.

Io terrei il flusso di traffico, ora scorrevole, lungo la circonvallazione esterna dall’Ospedale alla Same (magari migliorando il passaggio su via Trento nelle ore di punta per la scuola) piuttosto che sacrificare tutta quella campagna. Il traffico su Viale Piave a sud non si risolverà con le tangenziali a nord.

Magari le future generazioni sapranno affrontare il tema del trasporto di mezzi e persone in un modo migliore rispetto a quanto stiamo facendo ora.
La campagna non può essere solo a servizio esclusivo delle strade che si faranno.
Devastata non ci sarà più.

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