Domenica 17 aprile andrò a votare al referendum

Perché il referendum è il massimo strumento di democrazia diretta. Non parteciparvi significa metterlo in discussione.

Perché senza il referendum saremmo senza alcuni strumenti fondamentali di civiltà come divorzio, etc.

Perché nel mondo miliardi di donne e uomini vorrebbero avere la possibilità di esprimere la loro voglia di libertà con un voto.

Perché, per dare corrette indicazioni a chi ci governa e deve fare scelte, è necessario far capire come la pensiamo.

Perché se agli astenuti — che sempre ci sono in una competizione elettorale (e sono purtroppo sempre in aumento) — si sommano coloro che vogliono far crescere l’astensione per invalidare il referendum, i nostri governanti non possono sapere come la pensa realmente il paese sulla questione in oggetto.

Ripenso poi alle parole del primo ministro Renzi che, in occasione del voto alla Camera sulla legge di riforma costituzionale, ha risposto, a chi voleva rinviare il voto, che esprimere il proprio parere con un voto è un dovere politico irrinunciabile. Penso che se vale per gli onorevoli, deve a maggior ragione valere per ogni cittadino che gli onorevoli ha mandato in Parlamento.

Forse anche il Renzi segretario del PD (che ha invitato a non recarci alle urne per il referendum) dovrebbe riflettere su quanto detto da Renzi capo del governo.

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