Non si possono prendere in giro i cittadini

Il candidato sindaco del centrodestra Juri Imeri, in una recente intervista alla presentazione delle lista civica “Io Treviglio”, a proposito della falsa laurea di Beppe Pezzoni ha parlato di “questione privata”.

Non si possono prendere in giro i cittadini. Per di più, non li si può prendere in giro due volte.

Beppe Pezzoni non si è dimesso per una “vicenda personale”. Se fosse vero che si trattava di una “questione personale”, si sarebbe amareggiato per qualche giorno, ma sarebbe rimasto dove era ed oggi non avremmo un Commissario prefettizio a gestire l’amministrazione della città.

Sostenere il contrario è mentire.

Che non si tratti di una semplice manchevolezza o di un errore personale lo dimostra un altro fatto. L’8 ottobre 2015 si riunì la Commissione Trasparenza, di cui ero presidente, con il seguente odg: “Audizione del Segretario comunale in merito alla pubblicazione sul sito del Comune del curriculum vitæ del Sindaco contenente false dichiarazioni”. In quella riunione il Segretario riferì “di avere provveduto all’invio della denuncia alla Procura in adempimento all’obbligo di cui all’art. 331 CPP”.

Non si segnala alla Procura una “vicenda personale”, ma fatti su cui pendono ipotesi di reato.

In una mail del 7 ottobre 2015, indirizzata ai membri della Commissione, lo stesso Segretario aveva per altro scritto che “il giudice penale ha affermato che «costituisce falso penalmente perseguibile l’inclusione di affermazioni mendaci nel curriculum vitæ prodotto ad un Ente pubblico (Cass. V pen. n.26600 – 18/06/2013)»”.

Bisognerebbe che “Io Treviglio” e il delfino di Pezzoni la smettessero di raccontare panzane per giustificare una candidatura pensata e lanciata solo per calcolo elettorale.

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