La prevenzione il contrasto al gioco d’azzardo patologico: le conclusioni del lavoro svolto in 10 mesi

Martedì 26 luglio si è svolto il convegno conclusivo del progetto, finanziato dalla Regione Lombardia e avente per partner il Comune di Lurano (capofila per l’ambito di Treviglio), il Comune di Romano di Lombardia (capofila per l’ambito di Romano di Lombardia), la cooperativa Itaca, ATS Bergamo (ex ASL).

Il lavoro, durato appunto dieci mesi, è stato racchiuso in un convegno iniziale di presentazione a gennaio 2016 e uno finale a luglio ed è consistito in:

  • a livello di informazione:
    • diffusione della campagna sociale “Azzardo bastardo” (cartellonistica) e della mostra fotografica “Non chiamiamolo gioco” (mostra fotografica itinerante);
    • promozione di azione di sensibilizzazione degli esercenti per la diffusione del “codice etico” di autoregolamentazione. Hanno aderito 200 gestori in tutta la provincia;
  • a livello di formazione:
    • incontri di formazione sul gioco e le sue molteplici implicazione diretto a amministratori locali, assistenti sociali, polizia locale e volontari;
  • mappatura dei territori dei Comuni dei due ambiti per definire la tipologia della diffusione del gioco sui territori (prossimità ai luoghi sensibili, concentrazioni particolari, tipologia dei locali, ecc.). La mappatura verrà consegnata alle Amministrazioni locali entro il mese di settembre;
  • azioni “No slot”:
    • organizzazione di due giornate “No slot”, tenutesi a Romano e a Lurano, ed in parte una terza a Mozzanica in cui, coinvolgendo anche i locali interessati, si sono sperimentate modalità di gioco ed intrattenimento alternativo;
    • visita in modo anonimo, da parte di un gruppo di volontari debitamente formati, di locali in cui è presente il gioco d’azzardo — per una valutazione/raccolta dati con l’ausilio di una griglia interpretativa.

Alcune considerazioni emerse dal convegno:

  • L’ importanza di lavorare tra due ambiti (17 Comuni l’ambito di Romano, 18 Comuni l’ambito di Treviglio): non si era mai vista una collaborazione di questo tipo nella Bassa bergamasca;
  • L’importanza di aver coinvolto professionalità diverse: volontari, assistenti sociali, polizia locale, amministratori, esercenti… ognuno per la propria peculiarità;
  • Le giornate “No slot” hanno visto una buona partecipazione di pubblico (un locale ha chiesto di installare definitivamente il gioco delle freccette, perché si è accorto dell’aumento della clientela durante la giornata di gioco alternativo);
  • Sono state messe in rete risorse che già c’erano: le associazioni hanno collaborato per quelle che erano le loro peculiarità; i Comuni stanno lavorando molto, occorre metterli in rete.

Per contro: ci si aspettava una maggiore partecipazione della polizia locale e degli assistenti sociali. Questo progetto è stato finanziato da soldi pubblici, non avervi partecipato equivale a non utilizzarli. Della quarantina di partecipanti, la metà circa erano amministratori pubblici. Nessuno presente per il Comune di Treviglio.

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