E se dalla politica del contrario…

boldrini-napolitano-grassoOgni giorno la cronaca politica ci fornisce una notizia nuova, sempre più contraddittoria e difficile da capire. Provo a mettere in fila un po’ di cose.

Monti: aveva promesso che non si sarebbe mai candidato e poi al contrario è entrato in politica e ha perso.

Maroni: prima dichiarazione dopo i risultati elettorali: “Missione compiuta”. Che abbia fatto una grande avanzata? Al contrario aveva dimezzato gli elettori della Lega Nord.

Berlusconi: per fare l’accordo con la Lega dichiara che non sarà il candidato premier. Al contrario conduce la campagna come aspirante Primo ministro, adesso vuole fare l’accordo con il PD per fare un governo di larghe intese (quello che era il governo Monti, che lui ha fatto cadere).

Grillo: raccoglie milioni e milioni di voti per rinnovare e cambiare e risolvere i problemi e adesso al contrario è oggettivamente l’ostacolo più irremovibile alla costruzione di un nuovo governo del fare.

Bersani: conduce una campagna elettorale come Primo ministro in pectore e raggiunge il traguardo di essere la prima coalizione ma non ha i numeri per avere la fiducia al Senato. Allora, stanco, si ritirerà? Al contrario elabora un programma sintetico in 8 punti chiari che, se fosse stato comunicato con forza durante la campagna elettorale, gli avrebbe fatto prendere qualche milione di voti in più per “smacchiare il giaguaro”.

Ma il massimo è stato ciò che è avvenuto tra sabato e domenica.

Il PD, sotto la spinta di chi al suo interno è più sensibile alle richieste che arrivano dalla gente comune, sostituisce i candidati istituzionali già annunciati e indica per le presidenze di Camera e Senato due volti nuovi “per la politica”.

Chiunque avrebbe letto in questa decisione il ruolo di stimolo indubbiamente svolto dal Movimento 5 Stelle (ovviamente non solo da loro, altrimenti sottovaluteremmo la capacità politica del PD).

Al contrario non giudica così Grillo che, invece fa fuoco e fiamme anche contro i suoi, rei di aver fatto sì che il procuratore Grasso vincesse su Schifani e trasforma quella che era una vittoria anche delle aspirazioni del Movimento 5 Stelle nella sua prima sconfitta parlamentare.

Dimenticavo, il PdL ha accusato il PD di occupare tutte le cariche (Camera e Senato). Al contrario ricordo che prima del 1° governo Berlusconi Camera e Senato erano sempre una alla maggioranza ed una all’opposizione (almeno da Ingrao in avanti) e che fu proprio con quella tornata elettorale che Forza Italia “occupò” la poltrona del Senato con Scognamiglio e la Lega Nord quella della camera con Irene Pivetti e così in tutti i successivi governi Berlusconi (Pera–Casini e Schifani–Fini).

Dunque così vanno le cose al contrario di ciò che ci si può aspettare. Allora, forse, si può sperare che la cosa più improbabile (ma che tutti gli Italiani vogliono e cioè un Governo che ci porti fuori dal pantano in cui i meno fortunati affogano) al contrario possa nascere da questo Parlamento giovane e rinnovato.

Auguriamocelo!

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