Destinata alla chiusura la Casa di accoglienza di via Casnida

“La Fondazione Mons. A. Portaluppi si trova oggi costretta, suo malgrado, ad operare una serie di azioni di ristrutturazione e riorganizzazione di servizi.

Da sempre impegnata sul fronte della assistenza e della cura dei minori e delle famiglie, a motivo del taglio alle spesa sociale, che incide anche sulla collocazione dei minori nelle comunità alloggio, la Fondazione è costretta oggi a concentrare le proprie energie su alcuni servizi.

La decisione di cessare la attività della Casa di accoglienza a partire dal prossimo anno scolastico è dettata dalla mancanza di utenti, che a fine anno saranno in n. di 2, generando una perdita sul periodo giugno 2011–dicembre 2012 di circa € 200.000. Una situazione insostenibile dovuta proprio alla mancanza di collocazione di utenti in comunità da parte dei Comuni, alle prese con i forti tagli alla spesa sociale (*). Nonostante l’impegno profuso dagli operatori e dalla amministrazione della Fondazione, questa situazione non ha visto miglioramenti nei mesi scorsi. Da qui la decisione di interrompere la attività della Casa di Accoglienza.

L’azione della Fondazione si concentrerà invece sugli altri servizi che continueranno a svolgere la propria attività anche nel prossimo anno scolastico 2011–2012: il Centro di Aggregazione Giovanile presso l’Oratorio S. Agostino, gestito in convenzione con il Comune di Treviglio e il Centro Diurno per ragazzi in difficoltà, in convenzione con l’Ufficio di Piano di Treviglio, attivo dal 2009 presso i locali della Fondazione stessa in via Casnida.

In questo momento difficile la Fondazione è impegnata in primo luogo a tutelare le utenti per le quali si stanno elaborando, con i servizi invianti, degli specifici progetti di ricollocazione o di rientro in famiglia.

Preoccupa anche la situazione degli operatori della Casa di Accoglienza per i quali la Fondazione si è resa disponibile a trovare, con le organizzazioni sindacali, tutte le soluzioni idonee per assicurare il sostegno degli ammortizzatori sociali attualmente in vigore.

Un ulteriore elemento di preoccupazione è dato dal fatto che, la crisi che sta affrontando oggi la Comunità alloggio della Fondazione Mons. A. Portaluppi, sta interessando purtroppo anche altre strutture operanti in Provincia.

È necessaria un’assunzione congiunta di responsabilità da parte di Enti locali ed Enti gestori delle comunità, per individuare soluzioni che consentano ad esperienze così importanti e significative di continuare con professionalità e la dedizione la propria opera di sostegno ai minori e alle famiglie.”

Ireneo Mascheroni (direttore della Fondazione Mons. A. Portaluppi)

Assieme al comunicato Ireneo Mascheroni, da noi intervistato, ci conferma che già da un anno la situazione ha cominciato a peggiorare, da quando i tagli al sociale hanno spinto i Comuni a trovare altre soluzioni per i casi in cui il Tribunale ordina l’allontanamento dalla famiglia ed il ricovero in casa di accoglienza. Ad esempio si cerca aiuto nelle famiglie affidatarie, quando ci sono. Quando la famiglia affidataria non si trova, il minore rischia di non venire allontanato dalla famiglia di origine, anche persistendo una situazione di difficile convivenza.

A livello nazionale, dal 2008 al 2011 è avvenuto un taglio dell’80% nella spesa per il sociale: la cifra disponibile è passata da € 2,5 a 0,5 miliardi l’anno.

Ben tre comunità, delle dodici presenti nella provincia di Bergamo che si occupano di accoglienza, sono destinate alla chiusura. Questi tagli avvengono in concomitanza con l’aumento delle spese militari, come ben spiegato nell’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana da parte di Armando Zappolini, presidente del CNCA.

Non presentano problemi gli altri due ambiti di intervento della Fondazione Portaluppi: il Centro di Aggregazone Giovanile ed il  Centro Diurno per ragazzi in difficoltà. Questi continueranno ad essere operativi ed anzi, visto che il Centro Diurno è rivolto a ragazzi, si pensava di implementarlo facendo tesoro dell’esperienza acquisita, e di attivarne uno pensato per le ragazze. Questo tipo di attività potrebbe in parte supplire alla presenza della  Casa di Accoglienza, che ricordiamo è rivolta ad una utenza femminile ed è destinata alla chiusura, anche se un Centro Diurno offre assistenza soltanto per una parte della giornata mentre la Casa di Accoglienza funziona 24 ore su 24, sette giorni su sette.

(*) NdR: La tendenza ci pare non abbia riguardato il Comune di Treviglio, che ha visto aumentare la spesa sociale durante il mandato dell'Amministrazione Borghi. Nel 2010 sono stati spesi circa € 170.000 per gli interventi previsti per minori soggetti a provvedimenti delle autorità giudiziarie e la presa in carico di minori in situazione di grave disagio personale e/o familiare. La gestione diretta del servizio “Tutela e affidi” per il Comune di Treviglio è affidata all'Azienda speciale consortile “Risorsa sociale Gera d’Adda”. (fonte: Treviglio oggi, bilancio di mandato 2006-2011, pagina 127)

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