Equilibri di bilancio e equilibrismi

La manovra finanziaria dell’Amministrazione Pezzoni: tra tagli e alienazioni difficili da realizzare, i conti a fine anno saranno a posto?

Verifica degli equilibri di bilancio

La verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio è un atto fondamentale del governo della città. Con questa delibera, che va approvata entro il 30 settembre, il Consiglio comunale dà atto che sono salvaguardati gli equilibri di bilancio e relaziona sullo stato di attuazione dei programmi. Si tratta, in sostanza, di un consuntivo intermedio, attraverso il quale l’Amministrazione relaziona su ogni aspetto della gestione e interviene nel caso in cui gli equilibri generali di bilancio siano intaccati. Da qui la presentazione di una variazione di bilancio per garantire il perseguimento degli obiettivi che l’amministrazione comunale si è posta. La verifica degli equilibri è anche l’occasione per verificare, sulla scorta dei primi otto mesi dell’anno, se il Comune è in linea con gli obiettivi del Patto di stabilità interno. Il mancato rispetto del Patto di stabilità comporta pesanti sanzioni per il Comune.

Cosa sta succedendo a Treviglio?

L’Amministrazione comunale porta in Consiglio la variazione di bilancio annunciata dal sindaco Pezzoni un paio di mesi fa, una volta ufficializzato il no alla privatizzazione delle farmacie comunali. Infatti, dove andare a prendere i soldi che dalle farmacie non arriveranno più? Quali investimenti tagliare per far tornare i conti?

Vediamo quali sono i contenuti fondamentali della manovra della Amministrazione Pezzoni. Spariscono un bel po’ degli investimenti individuati dalla Giunta Borghi e finanziabili con i proventi dell’asta pubblica sulle farmacie. Via i 500 mila euro per l’ampliamento del centro diurno per gli ospiti trevigliesi malati di Alzheimer. Via la manutenzione straordinaria del Palazzetto dello sport (150mila Euro, ridotti a 80mila). Niente più l’adeguamento statico e ristrutturazione della palestra di via Bellini (100.000 euro), la palestra che usano le medie Cameroni e un bel po’ di società sportive e che è conciata maluccio. Via i fondi (2,8 milioni) per la tangenziale sud (destinata a sgravare di traffico i martoriati viale Merisio e viale Piave). Tagli alla manutenzione straordinaria strade e rimozione delle barriere architettoniche (meno 85mila). Tagli alle spese per parchi, giardini e acquisti giochi per bambini (meno 28mila). Interventi di manutenzione delle case comunali ridotti al solo rifacimento del cappotto e dei serramenti delle case di via XX settembre. Congelata al 2013 la ristrutturazione come centro di quartiere delle ex scuole della Geromina (400mila Euro).

Da dove verranno comunque i soldi per far quadrare i conti? Verranno da un piano di alienazioni, cioè di vendita del patrimonio immobiliare del Comune. Quale?

L’Amministrazione Pezzoni mette in vendita — oltre alle aree del Bollone (2,4 milioni), il cui bando scade a fine ottobre ed è già andato deserto due volte:

  • le farmacie comunali di viale Piave 43 e di via Pontirolo 21 (solo gli immobili), per un valore di 1,6 milioni di Euro
  • le aree di via Bergamo, PII Bergamo Est, che valgono 400mila Euro.

E poi c’è l’UPIM. L’Amministrazione prevede di ridurre il ricorso al prestito per l’ex UPIM a 1,2 milioni di Euro.

Anche chi è in minoranza e sta all’opposizione, come noi, si augura che i conti del Comune siano sempre a posto, come noi li abbiamo lasciati, e che sia rispettato il Patto di stabilità. Già i cittadini soffriranno per i tagli del Governo, ci manca solo di peggiorare la situazione. Tuttavia questo non ci esime dal ricordare che i conti devono tornare nella realtà e non solo sulla carta. Per rispettare il Patto di stabilità i 4,4 milioni previsti dal piano delle alienazioni (Bollone, immobili farmacie e aree di Bergamo Est) devono entrare in moneta sonante entro il 31 dicembre 2011. Ci sono da fare le gare pubbliche (ci vogliono due mesi) e sperare che si muova il mercato immobiliare, oggi decisamente fermo. E, ovviamente, incassare in tempo.

Non è un caso che per finanziare gli investimenti (oggi abbondantemente tagliati dalla Giunta Pezzoni) noi avessimo preso la decisione dolorosa ma necessaria di privatizzare le farmacie, una vendita che ha mercato. Non è un caso che avessimo contratto un prestito flessibile per la ristrutturazione dell’ex UPIM. Prestito flessibile non è un mutuo: si rimborsa volta per volta solo quello che si è preso per pagare i singoli SAL (Stato di Avanzamento Lavori). L’Amministrazione Pezzoni per l’ex UPIM nel 2011 non pagherà un bel niente: per ora ci sono solo i costi della demolizione (200.000 Euro) che saranno pagati a gennaio 2012. Quindi l’ex UPIM ad oggi non ha indebitato il Comune. Se non riusciranno a rispettare il Patto di stabilità al 31 dicembre 2011 — cosa che non auguriamo né al nostro Comune né ai Trevigliesi — dovranno cercare la responsabilità solo guardandosi allo specchio.

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