Una città ha diritto di sapere.

Informare e fare luce sulle modifiche introdotte nel PGT approvato ad agosto dovrebbe essere un fatto scontato. Invece non è così. Ecco una storia di ordinaria trascuratezza. Eppure ci vuol poco a rispettare e garantire il diritto alla informazione

Interrogazione urgente al Sindaco dei consiglieri PD.

Senza informazione non si può svolgere un ruolo di proposta né di controllo. Quando il 2 agosto scorso noi consiglieri comunali PD abbandonammo l’aula del Consiglio comunale impegnato a prendere in esame le 445 osservazioni presentate al Piano di Governo del Territorio (PGT), volevamo denunciare proprio questo. Avevamo chiesto di conoscere l’insieme delle modifiche delle norme del Pgt e quali effetti avrebbero creato sul disegno complessivo della città, sulla sua trasformazione, sul suo sviluppo, sul suo ambiente fisico, urbanistico, culturale e sociale. Allora queste legittime richieste vennero ignorate. Le abbiamo reiterate a Pgt adottato. Ma sono passati quasi tre mesi da allora, e siamo punto e a capo. Infatti abbiamo avuto – previa regolare richiesta di accesso agli atti – il testo dei nuovi documenti del Pgt , ma senza l’evidenziazione degli stralci, delle integrazioni, delle variazioni introdotte rispetto al piano adottato il 23 dicembre 2010.

Il Sindaco in Consiglio comunale ha parlato di adozione di uno “strumento transitorio”, di uno “strumento ponte”, ma è pur vero che si tratta di uno strumento che introduce un regime di salvaguardia che, per le scelte urbanistiche, deve tener conto delle norme del Pgt, di quelle del vecchio Prg e di queste appena pubblicate. È quindi importante che queste ultime siano ben chiare e ben comprese, in relazione almeno a quelle del Pgt adottato, non solo dagli amministratori e dagli operatori, singoli o associati, che sono interessati professionalmente, ma da tutti i cittadini perché tutti i cittadini sono portatori d’interesse;

Invece, nella “soluzione tampone” – così il Sindaco ha chiamato questa scelta di programmazione del territorio della sua Amministrazione – la normativa e i contenuti che sono mutati non sono minimamente segnalati. Ribadisco che in Consiglio Comunale la proposta di Pgt ha subito una modificazione continua, passo dopo passo, senza che fosse consentito ai consiglieri di capire come lo stesso restasse in equilibrio al suo interno e aprendo quindi un grande spazio discrezionale alla sua regolamentazione dopo la delibera di adozione, la regolamentazione appunto contenuta nei testi ripubblicati.

Eppure il Sindaco in Consiglio Comunale ha dichiarato che i cittadini hanno bisogno di “norme chiare”; l’assessore all’Urbanistica e i tecnici hanno ripetutamente assicurato che tali informazioni normative d’insieme e specifiche sarebbero state date dopo l’adozione del Pgt. E, sempre in Consiglio, il Segretario comunale aveva assicurato che sarebbero stati pubblicati ”i singoli spezzoni, non l’intero piano”, il che avrebbe consentito una più agevole comparazione di norme e sintesi progettuali.

La struttura tecnica comunale ha dato la propria disponibilità ad incontri per spiegare a quanti siano interessati le nuove scelte, disponibilità davvero apprezzabile, ma poco economica ed utile perché raggiunge pochi cittadini e non consente a parecchi altri di capire quali sono i passaggi modificati e quindi qual è il nuovo disegno della città che si rifà – sono sempre parole del Sindaco – a disposizioni “leggermente più restrittive rispetto a quelle che erano già nel previgente P.R.G.”. Disposizioni, anche queste, che andrebbero rese note ed illustrate se davvero si vogliono accompagnare i cittadini ad una reale partecipazione della vita pubblica. Voglio ricordare che è la legge stessa a richiedere processi di consultazione e partecipazione sociale.

Abbiamo perciò presentato una interrogazione al Sindaco e alla Giunta per sapere quali intenzioni abbia rispetto alla necessità di ripubblicare i nuovi testi del Pgt con l’evidenziazione dei cambiamenti introdotti, non solo per le ragioni sopra esposte, ma anche per consentire al Consiglio Comunale, quando sarà chiamato ad esprimersi sulle nuove osservazioni presentate dai cittadini, di avere un quadro informativo chiaro e quindi  sufficienti elementi valutativi  per deliberare. Sarebbe augurabile che venisse illustrato lo strumento territoriale appena pubblicato (in Consiglio o in Seconda Commissione o in un incontro a Commissioni Consiliari riunite) visto che si tratta di un atto urbanistico fondamentale per le future sorti della città che andrà presto in approvazione. Sarebbe doveroso promuovere un iter informativo e partecipativo in città e incontrare almeno le parti sociali e i quartieri. Le modalità da noi indicate sono giudicate non praticabili o inadeguate? Nessun problema: basta che siano sostituite da altre modalità che comunque diano la massima trasparenza alla programmazione del territorio che questa Amministrazione sta facendo. Non si può mettere la sordina a uno strumento fondamentale di programmazione dello sviluppo del territorio. Questione di stile di governo e di trasparenza

Ariella Borghi
Capogruppo PD

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.