Riusciranno i nostri eroi a rispettare il Patto di stabilità?

Rispettare la legge è un dovere, ma si può sempre fare un passo falso. Gli scricchiolii angosciano sempre i Comuni quando ci si avvicina al 31 dicembre, quando si sa se il Patto di stabilità sarà o meno rispettato. Treviglio non fa eccezione.

Premetto che non ritengo il Patto di stabilità, così come oggi è impostato, il modo ideale per aiutare i Comuni virtuosi, come è stato Treviglio negli ultimi anni. Ritengo comunque che, pur essendo una imposizione, vada rispettato sempre. Se non lo si rispetta, per altro, le conseguenze per i Comuni sono molto pesanti. Queste sono le “scoppole” che attendono ogni Comune che non rispetti il Patto:

  • taglio dei trasferimenti dallo Stato per qualche centinaia di migliaia di Euro;
  • le spese correnti vengono limitate e non potranno superare il valore minimo dei corrispondenti impegni assunti nell’ultimo triennio;
  • sono vietati l’assunzione di personale di ruolo e a tempo determinato, i co.co.co. e i contratti di somministrazione di lavoro temporaneo. Sono inoltre vietati i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi del blocco. In altre parole, non posso usare ad esempio una cooperativa;
  • è vietato ricorrere a mutui e prestiti per il finanziamento degli investimenti;
  • sono tagliate del 30% le indennità di funzione di sindaci e assessori e i gettoni di presenza dei consiglieri comunali;
  • i Comuni che non avranno rispettato il patto dovranno contribuire di più al raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità a livello nazionale rispetto a quelli più virtuosi.

Nell’ultimo Consiglio comunale, all’atto della presentazione degli equilibri di bilancio, l’assessore Sabrina Vailati ha presentato una situazione tranquilla, dalla quale risultava che il Patto di stabilità sarebbe stato rispettato.

Nello stesso Consiglio comunale il bilancio veniva variato, togliendo l’entrata derivante dalla vendita delle farmacie (per 9 milioni di Euro) e inserendo la vendita degli immobili dove svolgono la loro attività le farmacie comunali, con una previsione di entrata di € 1.630.000. Nella stessa sede si precisava che gli immobili delle farmacie sarebbero stati messi a bando e che nel bando sarebbe stato precisato che gli immobili stessi avrebbero dovuto mantenere la stessa destinazione. A fronte dei dubbi sollevati dall’opposizione sulla possibile elusività dell’operazione, nel caso di acquisto degli immobili da parte di Ygea Spa, il dirigente Cervadoro aveva dichiarato più volte che tale entrata non sarebbe stata sommata ai fini del calcolo del saldo del patto di stabilità. Infatti, come riportato nei prospetti forniti dal dirigente finanziario, l’entrata prevista dall’alienazione degli immobili delle farmacie comunali non veniva infatti sommata ai fini del raggiungimento del saldo obiettivo del patto e la Giunta Pezzoni assicurava al Consiglio comunale il patto di stabilità sarebbe stato comunque rispettato.

Esattamente 20 giorni dopo, la Giunta con apposita delibera cambia idea e inserisce l’entrata dell’alienazione degli immobili delle farmacie, sommandola per il raggiungimento del patto di stabilità e quindi contravvenendo a quando dichiarato in Consiglio comunale solo 20 giorni prima. Inoltre, ad oggi, a meno di 50 giorni dalla fine dell’anno, il fantomatico bando non è ancora stato pubblicato, con conseguente ritardo nella possibile entrata finanziaria. A questo si aggiunge che è andato deserto il bando per la vendita di alcuni lotti di terreno del Bollone, per circa € 2.400.000.

C’è di che essere preoccupati circa il rispetto del raggiungimento dell’obiettivo del Patto di stabilità.

Viste le conseguenze, è bene che la Giunta continui a mantenere Treviglio tra i Comuni virtuosi, come è sempre stato: un suo declassamento sarebbe una vera sciagura.

 

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