Ocio che i borla det

La fontana tolta dalla Piazza Paolo VI, per permettere il passaggio del traffico di via Pontirolo,  è stata riposizionata.  E’ stata sistemata in un angolo del cortile del Centro Diurno per anziani di viale XXIV Maggio dove si presta assistenza agli affetti da Alzheimer.

Vogliamo ricordare le critiche, adesso si capisce solamente strumentali,  arrivate da chi era allora all’opposizione ed ora al governo di questa città: la fontana è da interni, la sua manutenzione costerà troppo alla cittadinanza. Ora la stessa è posata in un giardino, al vento ed al gelo esattamente come un anno fa: evidentemente il clima rigido della zona Nord non è paragonabile a quello temperato dell’ex distretto militare.

Sentiamo dire in giro che la stessa farà parte del cosiddetto “ Giardino Alzheimer”, uno spazio verde che nasce con finalità terapeutiche che vede come utenti i malati di questa patologia. Non siamo esperti in materia, ma dopo un breve giro in internet apprendiamo che  questi giardini devono avere queste caratteristiche:

“deve rappresentare un percorso guidato, all’interno del quale le persone affette da Alzheimer possono muoversi liberamente, senza pericoli, in vialetti pavimentati oppure in spazi verdi, senza alcun tipo di ostacolo, e caratterizzato da un buon numero di panchine e corrimani.”

E quando si parla di acqua si dice che:

“il rumore dell’acqua che scorre rappresenta un importante stimolo uditivo nell’archivio della memoria. Nel giardino può essere, per esempio, prevista una fontanella, con la possibilità che gli ospiti vi si possano avvicinare in tutta sicurezza e vi possano anche bere.”

(I brani in corsivo sono tratti dal link:

http://www.animanziani.it/il%20giardino%20alzheimer.htm#_Toc71543790)

La ex fontana di piazza Paolo VI non ci sembra proprio la fontanella da cui poter bere in tutta sicurezza da parte di chi perde progressivamente le proprie capacità cognitive.

Si tratta, se vi ricordate, di una fontana con vasche basse e grandi, sedute che danno direttamente sull’acqua: andrà opportunamente recintata e isolata. I giardini per le persone affette da Alzheimer sono frutto di studi e progettazioni ad hoc, non l’occasione di recuperi di manufatti che si smantellano da un’altra parte della città e pensati per tutt’altro scopo.

Ecco un’immagine del Giardino Alzheimer di una casa di riposo in provincia di Biella dove le cose le hanno fatte come si deve e non con recuperi tanto per fare. Punto di attrazione del “Giardino Alzheimer” del Cerino Zegna: la fontana con zampillo con corrimano di sicurezza ed i 2 tavoli botanici per orto terapeutico (Occhieppo Inferiore).

 

Ed infine: il cortile di via XXIV Maggio ad un certo punto della giornata verrà chiuso. E la fontana rimarrà al di là di un cancello. Non più fruibile da nessuno.

Ma ha un senso tutto questo fare e disfare per niente? Boh.

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