Ora che lo tsunami è passato

elezioni-2013Ora che è passato il primo scossone del dopo voto, guardando il dato nazionale mi sto rendendo conto che per tutti si sta presentando un compito non per niente facile per le prossime settimane e, con uno sguardo appena un po’ più in là, ci si rende conto che tutti hanno perso qualcosa, anche i cosiddetti ‘grillini’.

Rispetto alle elezioni nazionale del 2008 e considerando per semplicità i voti della Camera e le liste maggiori:

  • il PD ha perso 3.450.298 voti, -28.5% dei consensi, +81 deputati (ne aveva 211, ora 292);
  • il PDL ha perso 6.296.744 voti, -46.2% dei consensi, -175 deputati (ne aveva 272, ora 97);
  • La Lega ha perso 1.634.366 voti, -54.0% dei consensi, -42 deputati (ne aveva 60, ora 18);
  • il Centro (Scelta civica per Monti, UDC, FLI) tutto insieme arriva a 3.591.560 voti e ottiene 45 deputati (il solo UDC ne ottenne 36 nel 2008);
  • il MoVimento 5 Stelle prende 8.688.545 voti e porta alla Camera 108 deputati.

Tutti i partiti maggiori hanno ceduto spazio al nuovo arrivato con prepotenza ma non tutti allo stesso modo.

Il PD esce amareggiato e con dei bei grattacapi per mettere insieme la fiducia al prossimo Governo non avendo la maggioranza al Senato, non potendo accordarsi con PDL-Lega (pena il proprio disfacimento) e faticando a trovare un dialogo con Grillo (più che con gli eletti del M5S).

Ma PDL e Lega dovrebbero evitare di cantare vittoria come stanno facendo perché c’è poco da ridere se alla consultazione successiva scendi alla metà dei voti nel Paese. Anche se vinci in Lombardia (ma non certo con lo scarto della volta precedente) sul piano nazionale sei costretto a stare a guardare e fare due conti su cosa potrebbe succedere nelle Regioni e nei Comuni che passeranno da votazioni a breve. Certo non hanno pagato come probabilmente avrebbero dovuto scandali e ruberie ma il peggio non è passato per loro.

Il Centro è rimasto fortemente sotto le attese (nonostante le autorevoli sponde) e non in grado di condizionare alcunchè.

Ma anche Grillo e soci hanno perso qualcosa. Il consenso di un numero così elevato di Italiani non viene via gratis. Hanno perso a mio avviso alcune ‘leggerezze’: quella di poter evitare le domande rimandando ad una discussione via web, quella di chi accusa da fuori perché sono ormai dentro, quella di poter dire che tutti sono uguali perché o danno la fiducia a qualche Governo o vanno tutti a casa e non è detto che avrebbero da guadagnarci ancora.

Credo che non si sottrarranno alla responsabilità che è insieme anche sfida a misurarsi con le difficoltà: quelle del lavoro che manca e diventa sempre più precario, delle regole della democrazia e dell’onestà (non solo dei politici) come criterio di appartenenza ad una comunità. Anche loro sanno che senza alcuna prova di carattere il consenso, così come è venuto, può ritirarsi.

Ciononostante anche per la loro presenza (oltre che per le scelte fatte del PD sui candidati) si è configurato un Parlamento tutt’altro che peggiore del precedente: meno indagati, più giovani, più donne. Non basta certamente ma è un buon inizio da far fruttare a meglio.

E a Treviglio che cosa è successo?

Prendo ancora in considerazione i voti della Camera e le liste maggiori rispetto alle votazioni del 2008 (fonte www.comune.treviglio.bg.it):

  • il PD ha perso 767 voti, -14.7% dei consensi e vale il 26.7 dell’elettorato;
  • il PDL ha perso 2121 voti, -38.0% dei consensi e vale il 20.8 dell’elettorato;
  • La Lega ha perso 1.877 voti, -46.1% dei consensi e vale il 13.2 dell’elettorato;
  • il Centro (Scelta Civica per Monti, UDC, FLI) tutto insieme arriva a 2099 voti con una percentuale di consensi pari al 12.6%
  • Il MoVimento 5 Stelle prende 2772 voti con una percentuale di consensi pari al 16.7%, ben inferiore al 25.5% nazionale.

È ancora troppo presto per trarne valutazioni sugli assetti comunali ma i più volenterosi possono cimentarsi con i calcoli e le ipotesi. A mio avviso a livello locale, così come per il livello nazionale, è opportuno concentrarsi sui problemi stringenti: l’economia che non gira, una discarica di amianto della quale non si parla da tempo, un Foro boario ormai dato per perso alla collettività, una città da ravvivare. E molto altro.

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