Qualunque economista serio, italiano o straniero, al quale si dovesse chiedere quale sia stato il principale fattore di crisi del nostro Paese, risponderebbe senza esitazione che è l’evasione fiscale, che sottrae risorse allo Stato e impedisce la libera concorrenza.
Tre milioni di cittadini che credono nella giustizia e nella necessità del rinnovamento del mondo politico hanno partecipato alle primarie del Partito Democratico. Matteo Renzi è stato indicato da questi a interpretare e guidare questo rinnovamento.
Incredibilmente il suo primo vero atto politico è stato quello di incontrare nella sede del Partito Democratico Silvio Berlusconi, condannato a quattro anni di reclusione e condannato per il reato di evasione fiscale, quel reato causa principale della crisi del Paese.
Io non credo che chi ha indicato in Renzi il nuovo leader si aspettasse di stringere attraverso di lui la mano a Berlusconi, non credo che quei cittadini che hanno fatto file lunghissime per testimoniare la volontà di ottenere un rinnovamento desiderassero la riesumazione di Silvio.
Renzi ha un enorme patrimonio che tre milioni di cittadini gli hanno consegnato. Penso che purtroppo ne abbia distrutto una bella fetta.