Facciamo due conti.
In Italia ci sono al momento 630 deputati e 315 senatori e su una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. Fa 1 parlamentare ogni 63mila abitanti.
In Lombardia ci sono 80 consiglieri regionali su una popolazione di circa 10 milioni di abitanti. Fa 1 consigliere ogni 125mila abitanti.
In provincia di Bergamo ci sono 16 consiglieri provinciali su una popolazione di circa 1 milione di abitanti. Fa 1 consigliere ogni 63mila abitanti.
Treviglio ha quasi 30mila abitanti e, con le approssimazioni del caso, ci “spetterebbero” nell’ordine:
- un parlamentare a legislature alterne
- un consigliere regionale ogni quattro legislature
- un consigliere provinciale a tornate alterne
tenendo tutto insieme, senza dividere destra, centro e sinistra.
Allargando al territorio della Bassa Ovest ci “spetterebbe” un parlamentare e un consigliere provinciale ad ogni tornata e un consigliere regionale una volta sì ed una volta no.
Sono conti che lasciano il tempo che trovano, ma è giusto uno spunto per dire che… si dorme!
Altro che Treviglio capitale della Bassa!
È invece un luogo sul quale le decisioni sono prese in altra sede senza voce in capitolo.
Pensiamo di essere al centro del mondo e ci accorgiamo di essere eterodiretti.
E non è questione di campanilismo ma di rappresentanza dei territori.
L’ultimo parlamentare è stato Chicco Crippa (il suo mandato si è concluso nel 1994). Sono passati 20 anni.
L’ultimo consigliere regionale è stato Chicco Crippa (il suo mandato è terminato nel 2000). Sono passati 14 anni.
Gli ultimi consiglieri provinciali sono stati Ariella Borghi, Ermanno Gavazzi e Basilio Mangano (fino al 2009).
Per rappresentare le istanze dei territori (pensate anche solo alle scelte sulla viabilità, a progetti per creare occupazione…), abbiamo bisogno di persone nei posti dove si pianificano ed incanalano progetti e risorse. Non si tratta di strappare finanziamenti ad altre aree del Paese ma di presentare le particolarità di un territorio: i punti di forza da sfruttare e insieme le debolezze da affrontare. Da qui la necessità che ogni area sia rappresentata nei vari livelli.
La riforma Del Rio sulle province non ci ha aiutato.
Non ha annullato l’assetto politico della provincia (come era stato promesso) e in aggiunta ha creato una specie di mostro:
- i cittadini non hanno più influenza sugli eletti perché votano solo i consiglieri comunali (non ci è stato restituito il voto di preferenza e in più ci hanno tolto un livello di azione)
- i consiglieri provinciali sono eletti con un sistema a peso crescente in base al numero degli abitanti della città che rappresentano e la conseguenza è che a sud di Calcinate non esiste un solo consigliere provinciale (visto che i consiglieri comunali di Bergamo contano in modo abnorme rispetto al territorio che rappresentano)
- esiste un ruolo monocratico (quello del Presidente della Provincia) che risponde all’Assemblea dei Sindaci ma siede in un Consiglio dove la maggioranza è da ricercare ogni volta
- chi si assume responsabilità gravose (pensate a quelle di un Presidente della Provincia e confrontatele con quelle di un parlamentare nazionale o un consigliere regionale) non viene remunerato e credo questo sia l’estremo opposto degli abusi commessi acquistando gelati o mutande verdi a spese del contribuente.
Certo dobbiamo lavorare con le leggi che abbiamo e farle girare al meglio, ma non ditemi che è stata una grade conquista e soprattutto non aiuta la crescita di responsabilità dal basso.