Cimitero e altri fantasmi

cimiteroNormalmente dedico parte del week end allo studio della documentazione che riguarda il nostro Comune: un dovere per un Consigliere comunale quale sono, ma spesso non un piacere. Se ne vedono infatti, di tanto in tanto, di cose strane, ma quella in cui mi sono imbattuto durante la mia ultima navigazione sul sito del Comune di Treviglio le batte tutte.

Si tratta di una determina dirigenziale del Comune di Treviglio (la numero 2609 del 3 settembre 2014) direi piuttosto inquietante. Con questa determina viene assegnato alla ditta Ecofly srl la gestione del servizio di portineria del cimitero di Treviglio. In quale forme e modalità? Con la presenza settimanale di un addetto specializzato (uno nel senso proprio di 1) per otto ore al giorno. Ed ecco la chicca che mi ha turbato: per questo lavoro la Ecofly viene pagata € 2.200 (più IVA al 22%) a settimana. Ripeto, a settimana! Il che vuol dire € 11.630 al mese. € 140.000 l’anno.

In epoca di “tagli drastici alle spese” queste cifre per 1 addetto suonano, ad essere gentili, strane.

Ma non è finita: analizzando altri documenti che riguardano sempre l’esternalizzazione dei servizi cimiteriali, scopro che alcuni mesi fa la stessa Ecofly srl si è aggiudicata, dopo regolare gara, il servizio di gestione cimiteriale per quanto riguarda le estumulazioni e le inumazioni con una offerta… strepitosa: € 25.850 la cifra offerta su una base d’asta di più del doppio (pari a € 55.000). Da qui il dubbio: come mai proprio alla ditta che si è aggiudicata la gara estumulazioni/inumazioni è stato assegnato senza ulteriore gara un altro servizio (quello di portineria) con quella sberla di cifre?

Come si usa dire, a questo punto sorge spontanea più di una domanda.

  1. Perché al vincitore di un’asta pubblica, alla quale hanno concorso altre ditte, viene proposta una integrazione di attività pari a 5,5 volte l’aggiudicazione dell’asta?
  2. Non sarebbe stata più trasparente una gara complessiva per tutti i servizi esternalizzati (servizio estumulazioni e servizio portineria) con base d’asta di € 190mila l’anno?
  3. Le aste al massimo ribasso, senza una valutazione qualitativa, sono un affare per il Comune oppure c’è il rischio di dover ricorrere ad integrazioni per far funzionare al meglio un servizio?

Se le cose stanno così, è questo il modo di fare?

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