Appuntamento in piazza Manara e poi presidio dentro il cortile del palazzo del Comune. Le famiglie di persone disabili, associazioni di volontariato, sindacati, Confcooperative e terzo settore venerdì 21 u.s. hanno manifestato pubblicamente contro il nuovo regolamento dei CDD (Centro Diurno Disabili) che i Comuni dell’ambito di Treviglio hanno deliberato.
Una deliberazione assunta senza attendere le scelte provinciali e facendo venir meno la prassi di erogare servizi omogenei per tariffe, orari, costi, regole. Non solo: con il nuovo regolamento Treviglio e i Comuni dell’ambito hanno stabilito aumenti delle rette di frequenza del Centro Diurno per disabili che variano dal 18% al 200%. Un salasso, considerando il fatto che il costo del CDD è solo una delle spese che le famiglie affrontano per assicurare al familiare disabile una vita piena e dignitosa.
Il presidio ha ribadito che il funzionamento di queste strutture è un problema della collettività, non del singolo; il servizio erogato non deve differire a seconda del Comune e della zona di residenza, perché se ogni realtà va per conto suo si corre il rischio di affidare il servizio al massimo ribasso, con pesanti conseguenze sulla qualità del servizio stesso e sulle condizioni dei lavoratori delle cooperative sociali. Tariffe e contenuti essenziali del servizio CDD non possono quindi essere lasciati alle dinamiche di mercato. Tutti devono pagare — hanno ribadito — ma il giusto e con equità, dividendo l’onere tra istituzioni e famiglie. Tutti devono avere un servizio qualitativamente valido e a un costo standard concordato.
Il presidio si è sciolto con la richiesta di portare il problema sul tavolo dei diversi Consigli comunali per il ritiro del nuovo regolamento.