Non ho mai votato il partito di Berlinguer, ma di lui ho un ricordo limpido quando pose la questione morale in politica. In una intervista a la Repubblica del 28 luglio 1981 disse: «La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del Paese e la tenuta del regime democratico».
Sono trascorsi 34 anni da quella intervista, sembra un’altra epoca, ma la questione della corruzione della malversazione e delle ruberie e quindi del cattivo uso (spesso dell’abuso) della cosa pubblica rimane un problema da affrontare anche oggi.
Gli episodi sempre più frequenti di corruzione non riguardano solo il deteriorarsi di una “casta”, ma riflettono una situazione di più ampie proporzioni che coinvolge tutta la società civile nella quale scarsa è la tensione al bene comune e poco praticato è l’esercizio delle virtù civiche.
Le ultima vicende della SABB, la società dei servizi ambientali partecipata dai Comuni della Bassa Bergamasca, riguardanti il furto di più di 150 mila euro del dipendente infedele, hanno lasciato il segno. Per il furto certamente, che nessuno si aspettava, ma anche per le omissioni nei controlli che si sono verificate.
Gli enormi sprechi di denaro davanti al moltiplicarsi delle cariche gestionali in enti pubblici, o legati al pagamento di compensi da capogiro per consulenze professionali di vario genere sono fatti gravi, che vanno denunciati. Le inchieste giudiziarie non sono mai cose piacevoli certo ma occorre essere decisi nel denunciare tutto ciò che è “corruzione”. La corruzione non solo scava voragini nei bilanci pubblici, ma genera un pericoloso deficit di democrazia.
Forse è arrivato il momento di occuparci veramente della “questione morale” e di condividere la tematica riflettendo anche sulle azioni che riguardano la necessità di riforme importanti per un’opera di risanamento morale:
- sul piano etico riflettendo su quale coscienza personale e collettiva stiamo formando;
- sul piano delle regole per definire come disciplinare gli appalti per le opere pubbliche;
- sul piano politico nel senso di:
- riflettere sulle commistione impropria tra politici / partiti e gruppi di interesse (era questo aspetto quello che Berlinguer definiva “questione morale”, cioè occupazione indebita di società e istituzioni da parte dei partiti);
- finanziamento ai partiti. L’abolizione del finanziamento pubblico acuisce il problema dei soggetti finanziatori che si attendono in cambio un occhio di riguardo;
- selezione delle persone per incarichi politici da parte dei partiti, che esigerebbe un codice etico con regole più stringenti in entrata e in uscita!
Mi sembra ci sia molto da fare, da studiare, da condividere. Per questo, come cittadino, sento il dovere di fare appello alla responsabilità civica dei cittadini trevigliesi, alle associazioni, ai gruppi perché si sentano tutti chiamati in causa a dare il proprio contributo con generosità e decisione.