Abbiamo fatto il botto

Foro-Bioario-vista-rotonda-via-PasteurPer una volta, permetteteci di parlare di noi stessi. L’affissione dei manifesti e la successiva distribuzione de «iTrevigliesi» praticamente in ogni casa della nostra città, stavolta hanno “fatto il botto”.

Raramente (forse mai come stavolta) riceviamo così tanti riscontri ad un articolo pubblicato. Ci fermano per strada, ci scrivono, ci lasciano messaggi in segreteria telefonica… Difficile da credere, ma abbiamo ricevuto solo commenti positivi. Piacciono i campi da bocce, piace l’idea di poter ballare all’aperto… È insomma l’aspetto ludico ad avere il sopravvento, ma non è l’unico aspetto di questo progetto, come spieghiamo in un altro articolo.

In questi contatti ci vengono poste anche alcune domande, alle quali pensiamo possa essere interessante rispondere anche dalle righe de «iTrevigliesi».

Bello, questo progetto. Ma perché non è stato fatto “prima”? Immaginiamo che il “prima” si riferisca al mandato della precedente Amministrazione comunale. Innanzitutto va detto che questa idea progettuale è uscita dalla redazione de «iTrevigliesi», che non coincide con la precedente Giunta comunale, anche se alcuni membri ora ne fanno parte. Non è stato dimenticato in un cassetto e ripescato ad arte: è tutta farina del nostro sacco, e di recentissima macinatura. L’Amministrazione precedente aveva un progetto diverso per la sistemazione di Foro boario, tanto che aveva mantenuto pubblica quest’area e non aveva mai pensato neanche lontanamente di venderla, come invece sta facendo l’Amministrazione Pezzoni.  Noi abbiamo voluto far vedere cosa perderebbe oggi ogni cittadino se Foro boario uscisse davvero dal patrimonio comunale.

Sì, va bene, ma chissà quanto costa… Ad essere sinceri, quella che abbiamo proposto è un’idea progettuale, certamente sostenibile economicamente ma per la quale non possiamo “dare i numeri” precisi. Quando un progetto significa benessere per i cittadini come in questo caso, non ci spiacerebbe spendere i 6 milioni di euro che costa Piazza Setti per fare un parcheggio che c’è già. Quello che vogliamo dire è che bisogna pensare alla nostra città puntando al meglio, e non limitarsi a subire il minore dei mali. Si può immaginare una Treviglio in cui sia piacevole vivere, dove venga voglia di uscire di casa (e in questo modo contribuire anche alla sicurezza dei nostri quartieri semplicemente per il fatto che non sono deserti e abbandonati a se stessi)? Secondo noi, sì.

Ma Foro Boario non è stato venduto? No, non ancora. Certo, se ci accontentassimo della versione ufficiale, sembrerebbe che non ci sia più nulla da fare. In realtà il percorso di alienazione non si è ancora concluso. È stata dichiarata l’intenzione di acquistare da parte di una immobiliare costituita da Coop Lombardia allo scopo. È stata versata una specie di caparra. Ma la vendita non è ancora conclusa, perché è subordinata alla presentazione di un progetto più dettagliato su quello che l’acquirente ha intenzione di realizzare. Fino ad allora, c’è ancora spazio per una retromarcia.

Ma chi paga? Lanciamo un’ulteriore provocazione. Abbiamo letto sui giornali che il presidente di Coop Lombardia ha dichiarato all’Assemblea dei soci di Treviglio che Coop è stata “costretta” a presentare l’offerta di acquisto perché il Comune l’ha messa in vendita, quindi l’ha acquistata per impedire ai concorrenti di aprire un altro ipermercato a Treviglio. Se lo scopo è questo, lo si può raggiungere anche senza realizzare il “brico” vagheggiato da Coop. Se Coop ha a cuore Treviglio, potrebbe far proprio il progetto di parco urbano al Foro boario. Il “Brico io” può essere realizzato altrove, con un minore impatto sulla città.

Abbiamo alcune idee, che vi illustreremo nelle prossime settimane.

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