Pezzoni e la Banda larga. Raccontala giusta

BandaLargaTreviglio2Ad agosto, in tempo di vacanza a volte succedono strane cose. Sfogliando i “post” del sindaco Pezzoni sul sito istituzionale del Comune di Treviglio che riprende pari pari i post della sua pagina “Facebook”, in data 3 agosto leggo: “Se ne parlava da qualche tempo, oggi Telecom Italia ne dà conferma: a Treviglio sono stati resi disponibili i servizi basati sulla nuova rete in fibra ottica che consentono di navigare in internet ad una velocità fino a 50 Megabit al secondo. Entro l’anno il servizio potrà coprire il 90% della popolazione trevigliese e, in futuro, consentire di raggiungere i 100 Megabit al secondo senza dover portare la fibra ottica fino nelle abitazioni”.

Ma come sig. Sindaco, questo è uno spot a favore di Telecom fatto proprio da chi nel 2013 proponeva di salvare una società decotta come ABM-ICT (società di telecomunicazioni) di proprietà al 100% della Provincia di Bergamo e fonderla con la società “sana” ANITA partecipata da 35 Comuni e che gestisce indirettamente la rete del gas.

E’ necessario ricordare che la società ABM-ICT ha creato, nel tempo, la rete infrastrutturale (500 km di fibra ottica) per il collegamento Internet ad alta velocità in molti Comuni della bergamasca. Ma ha i bilanci in rosso da cinque anni. Oggi come oggi, è esposta con il sistema bancario per € 9.500.000 ed è a un passo dalla liquidazione obbligata.

Ma il problema vero è che se Telecom va avanti con i suoi intendimenti a Treviglio ci sarà la fibra ottica di Telecom in concorrenza con quella di ABM-ICT già installata ed allora addio a sogni di gloria di ABM-ICT e della sua società di commercializzazione BIG-TLC, proprio quelle società che il sindaco con la sua proposta in consiglio comunale voleva salvare.

Un salvataggio attraverso una fusione con la società Anita, che se si fosse realizzato ad oggi non sarebbe valso a niente se non ad affossare anche la società del Gas Anita proprio per effetto della concorrenza di Telecom, un operatore nazionale che oltre ad essere un colosso delle telecomunicazioni ha il potere di bloccare i concorrenti pubblici dove essa opera.

E’ noto, infatti, che in base alle strane norme dell’Unione Europea la presenza di un privato come Telecom che opera nello stesso settore e sullo stesso territorio impedisce ad un altro operatore di utilizzare fondi pubblici e quindi ad ABM-ICT (che si basa su capitale pubblico) di operare sul proprio territorio.

Francesco Lingiardi

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da L’Eco di Bergamo – Mercoledì 23 Gennaio 2013

Treviglio e fusione Abm-Anita
«La proposta ritorni in aula»

Treviglio
Ettore Pirovano auspica che il Consiglio comunale di Treviglio possa approvare al più presto l’incorporazione di Abm in Anita: «Ho contattato Pezzoni e spero che, con sollecitudine, riporti la proposta in Consiglio comunale nella speranza che venga approvata».
La speranza del presidente della Provincia è quella che il sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni rassicuri i consiglieri trevigliesi in merito alla bontà della proposta. Anita è una società partecipata da 22 comuni che gestisce le reti del gas e di cui il Comune di Treviglio, detenendo il 19,45% delle quote societarie, è il maggior azionista. Abm-Ict, invece, è una società della Provincia di Bergamo che si occupa di internet ad alta velocità. Ha creato una rete infrastrutturale con 400 chilometri di fibra ottica per il collegamento internet in molti comuni della Bergamasca.
La proposta di fusione caldeggiata fortemente da Pezzoni era stata bocciata durante la seduta consiliare dello scorso 18 dicembre. In quell’occasione la Lega Nord aveva votato in modo compatto a favore della proposta di fusione mentre il Pdl, l’altro partito di maggioranza, si è spaccato. Pezzoni aveva lasciato libertà di voto. A fianco del sindaco, oltre alla Lega, solo il consigliere Giancarlo Fumagalli. Il capogruppo Pdl Andrea Cologno e gli altri consiglieri dello stesso partito (Gianluca Pignatelli, Oreste Risi e Paolo Melli) avevano votato contro, così come le minoranze.
Le critiche dei contrari erano state durissime. Francesco Lingiardi aveva detto: «È la prima volta che arriva in Consiglio un argomento con tutti i pareri tecnici negativi». Luigi Minuti (lista civica), Francesco Lingiardi (Pd), Daniela Ciocca (lista civica), Federico Merisi (lista civica) e Ariella Borghi (Pd) avevano subito invitato il sindaco a ritirare la proposta che, secondo loro, non doveva nemmeno arrivare in Consiglio perché «illegittima». Ma Pezzoni aveva tirato dritto e la proposta era stata bocciata.
Decisivo in questo senso era stato il parere tecnico negativo espresso dal segretario comunale, dal vicesegretario, dal dirigente del settore finanziario e dal Collegio dei revisori dei conti del Comune di Treviglio.
Sulla proposta di Pirovano di riportare in Consiglio comunale la fusione Pezzoni non conferma e non smentisce affermando che l’argomento sarà oggetto di discussione durante la riunione di Giunta di oggi.

Roberto Conti

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