Se vi collegate con la pagine Facebook del Comune di Lurano troverete, tra le altre, la fotografia che accompagna questo articolo. Immagine che immortala l’accoglienza che hanno ricevuto cinque profughi ghanesi da poco giunti in quel paese. Sindaco, vicesindaco e parroco ritratti assieme ai cinque ragazzi di età compresa tra i 19 ed i 26 anni.
Sistemati in una casa donata da un privato e organizzati dalla Cooperativa Ruah, la stessa che coordina l’accoglienza dei migranti a Treviglio, l’Amministrazione comunale da subito ha dato la propria disponibilità e coinvolgerà al più presto questi ragazzi in lavori socialmente utili (giardinaggio, tinteggiatura, ecc.) perché, dichiara il sindaco Dimitri Bugini: “Una cosa è certa, non staranno con le mani in mano”.
Così mentre sulle pagine on line di molti giornali, tra cui il nostro blog, campeggia questa bella fotografia, ben altre fotografie e immagini descrivono Treviglio in questi giorni.
Sono molti i Comuni nella bergamasca, di diverso colore politico, che si sono impegnati in questa emergenza. A quando anche la capitale della bassa?
Come si sa, strumento principe per intraprendere un cammino di integrazione è la conoscenza della lingua del Paese ospitante, e i migranti ospitati a Treviglio dalla fondazione Portaluppi, 17 in tutto, hanno iniziato i corsi EDA di italiano. Questi corsi sono pomeridiani ma anche serali e si tengono presso il polo scolastico ITIS–Mozzali.
Dovete sapere che non tutti hanno la bicicletta ed un corredo invernale come si deve. Il che non agevolerà la loro frequenza soprattutto nelle sere d’inverno. Inolte questa scelta logistica rende difficile la partecipazione delle donne, immigrate con regolare permesso, magari da anni in città, cosa che non accadeva quando questi corsi si tenevano presso la scuola Tommaso Grossi. Infatti allora era frequentata anche da molte studentesse. Non è possibile ripristinare i corsi in quella scuola o in altre strutture meno periferiche?
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