Un Bilancio comodo

Sulla pagina Facebook della lista “Io Treviglio” — la lista che raccoglie i pezzoniani e Pezzoni — in questi giorni è stata postata una mini relazione sul bilancio di previsione 2016 che riguarda un solo aspetto del bilancio del Comune di Treviglio.
Questo il post pubblicato, con il grafico che illustra l’andamento dell’indebitamento del Comune:

Pare ad alcuni che l’amministrazione appena terminata non sappia fare i conti. Il grafico illustra il quadro dell’indebitamento del Comune di Treviglio: dai 47.862.264 Euro del 2010 (44.315.038 a fine 2011, inizio del mandato) siamo scesi ai 37.724.698 della fine del 2015. E di opere ne abbiamo fatte e realizzate, di servizi ne abbiamo erogati e migliorati! Avanti tutta!”
Bilancio_grafico

Il grafico sembrerebbe parlare da solo e giustificare l’autocompiacimento di Pezzoni e dei suoi. Ma c’è un inghippo, anzi due.

1. Nel conteggio ci sono solo i mutui stipulati direttamente dal Comune, ma non le altre forme di finanziamento cui il Comune ha avuto accesso. Ad esempio il Comune, invece di accendere direttamente un mutuo per Piazza Setti, si è indebitato indirettamente tramite la STU, società che però possiede al 100%. Praticamente, le ha “girato” il debito di 3,6 milioni.

2. Mancano all’appello anche i leasing che compaiono nelle spese correnti, ma sono una forma di debito. Si tratta del leasing di 1 milione di euro per i campi sportivi di Via Bergamo (fra l’altro a un tasso assolutamente sfavorevole) e quello per ristrutturare l’ex tribunale di Piazza Insurrezione, per un importo di 2 milioni.

Prima conclusione: l’indebitamento totale del Comune di Treviglio a fine 2015 che tenga conto sia dei leasing sia dell’indebitamento girato alla STU è pari a 44.324.000.
Considerato che nel post sta scritto che l’indebitamento a fine 2011, inizio del mandato Pezzoni, era di 44.315.038, dove starebbe la tanto straordinaria riduzione dell’indebitamento?
Non c’è.

Ma c’è dell’altro.
Si sono dimenticati di dire che “le opere fatte e realizzate” non sono più state finanziate per gran parte con mutui, ma con le alienazioni. Quindi se ci sono un po’ meno debiti (pochi come dimostrato) c’è anche molto patrimonio in meno. E una volta venduti, pezzi di patrimonio non ci sono più.
Per sempre. E il Comune si impoverisce.

Quanto hanno venduto?
Ecco la tabella dei valori delle alienazioni 2011-2015: si tratta dei valori realizzati, che sono inferiori complessivamente di 2,7 milioni di euro al valore originario:

Bilancio_tabella

Seconda conclusione: quando si parla di bilancio sarebbe buona cosa spiegare tutte le voci di bilancio e non solo quelle che fanno comodo.

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