È il caso di fare chiarezza

Ho letto sugli ultimi due numeri de «Il Popolo Cattolico» le dichiarazioni del sindaco Pezzoni a proposito dei 14 punti del suo programma per il prossimo anno e a proposito del Patto di stabilità.

Alle affermazioni del Sindaco devo rispondere ricordando che buona parte delle opere annunciate, riguardante i lavori pubblici, sono opere progettate, approntate e soprattutto finanziate dalla precedente Giunta Borghi. Non si vedono, invece, all’orizzonte opere pubbliche significative giustificate dalla scelta di non vendere il settore commerciale delle farmacie comunali. Che, sia chiaro anche a Pezzoni che su questo fa la sua brava confusione, erano prioritariamente finalizzata a investimenti e non a tappare buchi di bilancio inesistenti.

L’alienazione della parte commerciale della società Ygea (le farmacie) avrebbe permesso di incamerare più di 10 milioni di Euro che ora, con l’annunciata liberalizzazione della farmacie da parte del Governo Monti, la Giunta Pezzoni perderà. Non avrà più 10 milioni di Euro che sarebbero serviti a finanziare non solo la ristrutturazione dell’ex UPIM, ma anche ad ampliare il Centro Diurno Integrato per anziani, a ristrutturare buona parte delle case comunali più vecchie e tante altre piccole o grandi opere pubbliche, dalla ristrutturazione delle ex scuole della Geromina a quelle del Cerreto.

Pezzoni ha dichiarato, a proposto di Ygea, che ne farà la società del “welfare trevigliese”. Si può condividere l’idea, ma è un’idea che non collima con quanto da tempo si sente dire in ambienti di solito ben informati, cioè che la Giunta Pezzoni sta pensando di cedere il Centro Diurno Integrato alla Fondazione Anni Sereni, che, come noto, è in seria difficoltà economica e finanziaria di suo. Se così fosse si perderebbe la caratteristica fondamentale del Centro Diurno, che è nato come servizio alla cittadinanza trevigliese.

A proposito dei servizi sociali, ho apprezzato la politica di continuità con il passato (se Giunta e maggioranza la smettessero di raccontare che hanno ricevuto una eredità “pesante” farebbero un servizio alla verità). Sono invece molto preoccupato per le dimissioni delle due assistenti sociali addette all’area minori: due in meno sulle cinque in totale che operano nella pianta organica dell’Assessorato ai servizi sociali costituiscono un oggettivo problema per il mantenimento dell’efficacia lodevole del servizio.

Sulla presunta eredità negativa del Patto di stabilità, e sullo strombazzato saldo negativo di 9 milioni rilevato a giugno, devo dire a chiare lettere che sarebbe ora di finirla di strumentalizzare a fini propagandistici un dato tecnico. Succederà anche alla Amministrazione Pezzoni, rilevare un saldo negativo all’inizio dell’anno 2012. Infatti nella prima parte dell’anno vengono impegnate la quasi totalità delle spese correnti (come stipendi, utenze e contratti) e vengono pagati i fornitori di investimenti che non sono stati pagati nell’anno precedente. Quindi, ad inizio anno, esce danaro. Le entrate invece vengono accertate gradualmente in corso d’anno (ICI a giugno e dicembre per 6 milioni di Euro e tassa rifiuti a marzo per 4 milioni). Questo genera il saldo negativo della prima parte dell’anno, sempre e comunque, saldo negativo che si azzera poi naturalmente entro il 31 dicembre. È successo all’Amministrazione Borghi per 5 anni, e ha sempre rispettato il Patto, mantenendo Treviglio nel novero dei Comuni virtuosi; è successa la stessa cosa quest’anno (ed è un bene per tutti). Questo non toglie le riserve di qualsiasi amministratore pubblico sugli aspetti negativi del patto di stabilità, che “ingessa” eccessivamente i bilanci comunali.

Sul Piano di Governo del Territorio (cosiddetto PGT) sarà necessario verificare la cosiddetta “variantona” annunciata ad inizio mandato. Per ora, stando a quanto si è fatto in agosto con la discussione delle osservazioni, il “lavoro” sul PGT è servito solo a smontare quanto fatto dalla Giunta Borghi. Si sono incrementati gli indici di edificabilità, a vantaggio di pochi, e si è prospettata nella cosiddetta “mezzaluna” a sud di Treviglio una distesa di capannoni a rischio invivibilità.

Pezzoni ha poi parlato di “deregulation”, che è iniziata con il sostanziale annullamento dei Comitati di quartiere e con il regolamento di semplificazione delle procedure contrattuali. Se deregulation vuol dire “niente regole”, allora non ci siamo proprio. La discrezionalità di pochi raramente coincide con la equità e con la trasparenza nella gestione del bene comune.

Da ultimo, a sei mesi dalla chiusura della campagna elettorale, mi auguro un po’ più di rispetto, nella sostanza e anche nella forma, del ruolo della minoranza dentro e fuori il Consiglio comunale. I cittadini ci hanno affidato il ruolo non di governo, ma di proposta e di controllo: intendiamo esercitarlo nell’ambito dei diritti e dei doveri che ci competono, anche se qualcuno, nella maggioranza, vorrebbe per noi solo il ruolo di spettatori, possibilmente muti.

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