Quando l’arbitro fa l’allenatore

Anche il Comune di Treviglio ha un Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), che valuta le prestazioni dei Dirigenti. Oltre che dal Segretario comunale è composto da 2 “esterni”: la dott.ssa Elisabetta Cattini — che ne è anche presidente — e il dott. Riccardo Sonzogni.

L’organismo indipendente di valutazione così formato resta in carica per tre anni, con un compenso annuo lordo di € 3.600 a testa.

Fin qui tutto bene. Il compito dell’OIV è quello di valutare le posizioni/prestazioni dei dirigenti e del Segretario generale del Comune e la performance complessiva dell’Ente sulla base di un predeterminato sistema metodologico di analisi e verifica, nonché in correlazione con le risorse messe a disposizione dei dirigenti e definite nell’ambito del Piano Esecutivo di Gestione.

In parole povere questo Organismo deve valutare (quindi fa da arbitro) che i dirigenti del Comune ed il Segretario generale raggiungano i risultati pianificati e definiti dell’Amministrazione stessa all’inizio di ogni anno.

Tale valutazione, se positiva, potrà portare anche alla distribuzione del premio di risultato ai dirigenti.

È altrettanto noto che, per poter valutare al meglio dare giudizi indipendenti, è necessario che l’OIV sia giustappunto indipendente (lo dice il suo stesso nome), cioè non abbia conflitti di interesse.

E invece cosa succede?

Caso interessante n.1 — Una delle “sfide” più impegnative per questa Amministrazione e per i suoi dirigenti sarà quest’anno la realizzazione dello “Sportello polifunzionale”. E a chi è stata affidata la progettazione di questo sportello? Alla società Rgroup, che riceverà circa € 40.000 per questo incarico. Per questa società svolge attività di consulenza anche la dott.sa Cattini. La stessa che poi presiede l’organismo di valutazione dei dirigenti stessi.

Caso interessante n.2 — Al prof. Riccardo Sonzogni, secondo membro dell’OIV, è affidata anche una consulenza, attraverso la sua società IDM (alla quale l’Amministrazione mette a disposizione € 30.000 in tre anni), per avviare il piano di formazione del personale dipendente (fino ad ora formulato all’interno del Comune), accumulando due tipi attività con due ruoli diversi e contrapposti; quello operativo e quello di controllo sulla operatività.

In conclusione si può affermare che l’arbitro, cioè l’Organo Indipendente di Valutazione, in questa vicenda ha assunto anche il ruolo di allenatore, avendo accettato anche compiti di programmazione e formazione.

In una organizzazione complessa come quella comunale è opportuno farsi una domanda come questa: “Può considerarsi imparziale una valutazione dove, tra il valutato e il valutatore, sussista una stretta correlazione di questo tipo, cioè sia pagato attraverso consulenze per far raggiungere gli obiettivi dei quali lui stesso valuterà il raggiungimento ai fini del riconoscimento del premio di risultato ai dirigenti?”.

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