SABB nell’occhio del ciclone

SABB-GEcoBrutta storia quella che ha il suo centro in SABB, l’azienda partecipata anche dal Comune di Treviglio che per decenni ha significato ritiro e smaltimento rifiuti.

Ve la raccontiamo da capo, ricostruendo come è nata e quali ne sono stati i presupposti.

Dal 2013 il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, con tutto il personale ex SABB, è passato a G.Eco, di cui SABB detiene il 25,09%. SABB è rimasta solo come società patrimoniale: non effettua nessun servizio, non ha dipendenti, gestisce solo le partecipazioni di Ecoinerti e Ecolegno. Oggi la guida un amministratore unico (Giuseppe D’Acchioli divenuto AU il 31 luglio 2014 dopo essere stato presidente di SABB spa per anni), ha un Collegio sindacale di tre membri, mentre un Presidente incaricato dai Comuni sovrintende al controllo, cioè esercita una attività di vigilanza e controllo (bilancio, qualità del servizio, ecc.) analogo a quello che un Comune esercita sui servizi che fornisce direttamente.

I consiglieri comunali PD e della lista civica ABS sanno da tempo che in SABB qualcosa non va e lo hanno detto fuori dai denti in Consiglio comunale, testimoni i verbali. Ad esempio, perché una società, che non ha neanche un dipendente e gestisce solo partecipazioni, ha proposto la ristrutturazione in via Palazzo un edificio che intende utilizzare in parte per i propri uffici e si impegna per oltre € 700.000 finanziati con un mutuo? Per svolgere le poche funzioni che svolge sarebbe bastato chiedere un locale al Comune di Treviglio, con una spesa per affitto compatibile con un bilancio che nel 2013 ha chiuso con una perdita di € 317.000.

Perché una società che è solo patrimoniale ha bisogno di pagare consulenti? Per quale utile e indispensabile progetto o per risolvere quale problema? Per quali competenze e a quali costi? E chi ha conferito gli incarichi?

Nascono da queste domande sia la richiesta di informazioni avanzata tramite il Comune di Treviglio il 14 dicembre, sia la richiesta di accesso agli atti che i consiglieri PD e ABS hanno presentato direttamente a SABB il 15 gennaio. Perché questa seconda richiesta?

Perché tra i consulenti compare come destinatario di due incarichi (€ 8.250 + 13.500, totale € 21.750) il signor “X” già impiegato in SABB, promosso dirigente poco prima della cessione del servizio a G.Eco, poi dimessosi da G.Eco dopo una storia mai ben chiarita relativa al possesso — pare millantato — di una laurea.  Da qui la richiesta di avere curriculum, delibere di conferimento dell’incarico, ecc.

Passa solo qualche giorno, non arrivano i documenti richiesti ma scoppia il bubbone: si scoprono uscite dal conto SABB a favore del dipendente–consulente per importi ben superiori a quelli autorizzati. Pare che ben € 138.000 siano transitati dal conto SABB al conto corrente dell’impiegato–consulente.

E parte la denuncia firmata dall’amministratore unico D’Acchioli, dal presidente del Collegio sindacale prof. Maurini e dal presidente del controllo analogo dei Comuni.

Ci si chiede ora:

  • può un impiegato operare sui conti della società senza aver avuto una qualche delega o autorizzazione?
  • A quando si riferiscono queste movimentazioni che comunque sono impensabili se concesse a un consulente?
  • C’è stata una qualche forma di gara per il conferimento degli incarichi o si è proceduto per affidamento diretto?
  • Come mai dopo la vicenda passaggio in G.Eco e rapide dimissioni volontarie da G.Eco il signor X è rientrato in SABB sub specie consulente?
  • Perché nessuno ha controllato prima, durante e dopo?

Sarà l’autorità competente a togliere un po’ di nebbia attorno a questa questione e a chiarire le singole responsabilità.

Chi scrive — che in tempi non sospetti aveva preso le distanze dal modus operandi del presidente D’Acchioli chiedendo in Consiglio comunale che venisse proposto dal Comune di Treviglio un amministratore nuovo — ha già sollevato il problema della necessità di operare un controllo su ogni attività amministrativa perché — scrivevo — la trasparenza degli atti non basta. Con buona pace di chi ci ha tacciati in Consiglio comunale di sfruculiare negli atti alla ricerca di chissà che. Beh, ogni tanto qualche chissacché salta fuori e, per rispetto dei contribuenti trevigliesi e delle loro fatiche, lo si può sistemare.

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