Questo il succo della sentenza con cui il TAR di Brescia ha respinto i ricorsi sulla VIA (Valutazione Impatto Ambientale) rilasciata nel 2012 dalla Regione a TEAM per la realizzazione di una discarica di cemento amianto nella ex cava Vailata. Ricorsi presentati dai Comuni di Treviglio, Calvenzano e Arzago, e dalle associazioni ambientaliste.
Sentenza che non entra nel merito delle osservazioni dei ricorrenti ma dice in poche parole: la questione è da decidersi con la Regione, che ha il potere di autorizzare la discarica.
La cosa non ci stupisce: lo stiamo sostenendo da sempre in Consiglio comunale – finora inascoltati – che la via più logica e funzionale per evitare la discarica TEAM è quella politica. Tanto più che in Regione la Amministrazione trevigliese ha referenti diretti, a partire dall’assessore all’Ambiente Claudia Terzi e dal presidente Maroni, entrambi in quota Lega.
Il fatto è che per la Regione l’eventuale autorizzazione concessa alla discarica Team sarebbe tanta manna perché l’amianto non sa dove stoccarlo.
L’autorizzazione la firmano i funzionari, ma l’indirizzo è politico. E tenuto conto delle motivazioni dei ricorsi – che il TAR non ha considerato infondate – e delle altre motivazioni di cui sono zeppe tutte le deliberazioni in merito del Consiglio comunale di Treviglio, i motivi per dare un indirizzo negativo ci sono tutte.
Ora il Comune di Treviglio e gli altri ricorrenti presenteranno appello al Consiglio di Stato, mossa in qualche modo dovuta se si vuole continuare sulla pista legale.
Ma l’intervento in Regione va fatto e subito! Come va deciso una volta per tutte come risolvere il problema della partecipazione in TEAM col 49% di Sabb. L’audizione dell’Amministratore unico di Sabb a fine luglio in Consiglio comunale ha evidenziato che molti comuni rappresentati in Sabb la discarica la vogliono.
Bisogna attrezzarsi in tempo perché questa eventualità rimanga nei loro pii desideri.