La situazione di grande difficoltà per coloro che, per lavoro o studio, si recano quotidianamente o quasi a Milano è sempre più critica.
Continuano le soppressioni dei treni senza preavviso, i ritardi non si contano, le carrozze sono sotto il limite della decenza, l’affollamento sempre crescente.
Niente di nuovo, si può pensare, ma non può andare avanti così. Certamente la soluzione dei problemi del servizio pubblico è complessa e nessuno vuole fare il grillo parlante, ma alcune constatazioni sono necessarie: la prima è che per intervenire sul crescente disagio dei pendolari mancano le risorse, mentre per costruire la TAV il problema non si pone, anzi; la seconda è se sia valutato quanto costa in termini di perdita di ore di lavoro la soppressione di un treno e quanto mezz’ora di ritardo; la terza considerazione è che nessuno riuscirà a convincerci della logicità della soppressione della fermata di Treviglio Ovest nella tratta Milano–Bergamo.
Ci fermiamo qui, concentrandoci sulla seconda, dove forse è possibile fare qualche considerazione utile: il ripristino della fermata avrebbe risultati notevoli sull’affollamento, consentirebbe una migliore scelta del treno più consono alla propria situazione di lavoro per non perdere tempo e denaro in caso di ritardo e, non ultimo, una maggior presenza di persone farebbe aumentare la sicurezza sui treni ultimamente presi di mira dai rapinatori proprio su questa tratta.
E allora, visto che la responsabilità del trasporto ferroviario è regionale, chiediamo al Sindaco di mettere in campo quelle strategie che aveva promesso in campagna elettorale che garantivano un asse Regione–Provincia–Comune nelle decisioni essendo Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Comune di Treviglio governati dalla stessa maggioranza politica. Metta in pratica quelle strategie: non gli chiediamo di far funzionare meglio la struttura; gli chiediamo, questo sì, di saper imporre ai suoi colleghi politici di fare marcia indietro su una scelta infelice e di ripristinare la fermata Treviglio Ovest, oppure ci spieghi le ragioni del no.