La sindrome del buco del nostro Sindaco

Sulla questione riceviamo e pubblichiamo volentieri una lettera di Elena Stucchi, Assessore al bilancio 2006–2011

Il Sindaco di Treviglio ha dichiarato di aver trovato un saldo negativo del Patto di stabilità di 9 milioni di Euro. Detto così, per un cittadino che non conosce le regole del bilancio comunale, sembra un buco di 9 milioni di Euro. Così han capito i cittadini (che mi hanno fermata chiedendomi spiegazioni), o meglio, ai cittadini si è cercato di farla passare così.

Il buco non esiste, è solo una questione contabile che avviene per il seguente meccanismo. È come in un’azienda stampare il bilancio di verifica senza le scritture di assestamento e utilizzare quel risultato per valutarne l’andamento. È una stupidata. Il saldo del Patto rileva solo ed esclusivamente il 31 dicembre di ogni anno: se siamo dentro o fuori lo si verifica solo ed esclusivamente a fine anno. Questo per questioni di regole di ragioneria pubblica e per il sistema di funzionamento del patto di stabilità.

Infatti, già inizio d’anno la spesa corrente è quasi interamente impegnata (pensiamo a stipendi, utenze e spese obbligatorie), mentre le entrate correnti vengono contabilizzate man mano che si realizzano in corso d’anno (per esempio quasi 3 milioni di ICI a dicembre). Se un Comune rispetta le regole di contabilità pubblica avrà obbligatoriamente un saldo anche molto negativo nella prima parte dell’anno. In quel saldo negativo di 9 milioni c’è quindi una bella fetta che si è recuperata automaticamente. Perché dire, come ha fatto Pezzoni, che con importanti variazioni al bilancio è riuscito a recuperare il saldo negativo di 9 milioni quando le sue modifiche sono andate sempre e solo nella direzione opposta al Patto di stabilità (incremento della spesa corrente, utilizzo dell’avanzo lasciato dalla precedente Amministrazione, diminuzione delle entrate straordinarie previste) e nonostante questo il Patto è stato rispettato lo stesso?

Se la valutazione di tale saldo negativo fosse stata veramente così preoccupante, allora perché ha riunciato all’entrata di 9 milioni di Euro derivanti dalla cessione delle farmacie comunali?

Perché allora, dopo aver tolto questa entrata di 9 milioni di Euro, ha inserito nel bilancio un’entrata sostitutiva di 2,5 milioni di Euro (di cui 2,1 milioni per la vendita degli immobili ad Ygea e 400 mila Euro per la vendita di un piccolo terreno di Bergamo Est) che non ha nemmeno realizzato, eppure il Patto l’ha rispettato lo stesso?

Il fatto è che le entrate sono scaglionate durante l’anno, e c’è sempre un saldo negativo in corso. Capiterà così anche alla sua Amministrazione nel 2012.

Per quanto riguarda la parte per investimenti, è da notare che un saldo così negativo è stato recuperato solo con le entrate previste nel bilancio di previsione ancora approvato dall’amministrazione Borghi: infatti le uniche entrate per andare in quadratura che ha inserito la nuova Amministrazione non sono nemmeno state realizzate (vendita immobili farmacie e terreno Bergamo Est). Inoltre, segnalo che per raggiungere il saldo obiettivo, invece di realizzare entrate come la vendita delle farmacie, ha preferito ritardare il pagamento dei fornitori di investimenti. Sono scelte che rispetto e per le quali non faccio una valutazione di merito (le regole del Patto sono pazzesche), ma almeno si abbia la correttezza di dire le cose come stanno, senza usare i numeri così strumentalmente e sembrare il Gesù Bambino della finanza trevigliese.

Certo, come per tutti i Comuni d’Italia bisogna impegnarsi molto ad accelerare l’incasso delle entrate straordinarie per stare nei parametri del patto e così ha fatto Pezzoni e gliene dò atto, senza però farla passare a tutti i costi come il frutto del colpo di genio di qualcuno (l’amministrazione Borghi l’ha fatto per 5 anni) e soprattutto senza veicolare messaggi distorti ai cittadini nella comunicazione dei dati di bilancio, per rendere il dovuto servizio alla verità, rispettando le conoscenze di ognuno.

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